Salute 7 Luglio 2025 12:34

Tumori cerebrali infantili, nuova terapia per il glioma intrinseco del ponte

L'AIFA ha approvato una combinazione terapeutica innovativa contro il glioma intrinseco del ponte. L'oncologa: "Con questo approccio siamo riusciti ad aumentare la sopravvivenza mediana da 10 a 14,5 mesi"
Tumori cerebrali infantili, nuova terapia per il glioma intrinseco del ponte

Ogni anno, in Europa, 400 bambini ricevono una diagnosi di un tumore cerebrale rarissimo e aggressivo, il glioma intrinseco del ponte. In Italia, circa 40. È come se più di un’intera classe di una scuola elementare, ogni anno, si spegnesse nel silenzio. Ora, una nuova terapia appena approvata, potrebbe accendere nuove speranze. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (il 20 giugno scorso), l’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato una combinazione terapeutica innovativa contro questa particolare tipologia di tumore, una delle forme più devastanti di glioma diffuso della linea mediana. La terapia, ideata e sviluppata presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), rappresenta un passo storico nella cura di questo tumore infantile: non solo allunga la vita, ma accende una possibilità di guarigione.

Un protocollo nato in Italia

È un’idea tutta italiana quella che ha portato a risultati mai visti prima. Il protocollo, sperimentato a partire dal 2009, combina Nimotuzumab, un anticorpo monoclonale che agisce sul recettore EGFR, con la Vinorelbina, chemioterapico tradizionale, in associazione con radioterapia. “Con questo approccio siamo riusciti ad aumentare la sopravvivenza mediana da 10 a 14,5 mesi – spiega la dottoressa Maura Massimino, direttrice della Pediatria Oncologica dell’INT – E abbiamo anche un piccolo gruppo di bambini che oggi possiamo considerare guariti. Per una malattia che, fino ad oggi, lasciava pochissime speranze, è un risultato rilevante”.

Una terapia accessibile a tutti

Fino ad ora, Nimotuzumab era disponibile solo attraverso canali straordinari. Oggi, grazie all’approvazione dell’AIFA, entra ufficialmente nei trattamenti riconosciuti dallo Stato e sarà a carico del Servizio Sanitario Nazionale. “Significa – prosegue Massimino – che finalmente, anche a livello istituzionale, viene riconosciuto un progresso concreto nella cura di questa malattia. Il primo, dopo oltre 50 anni”. Con questa approvazione, la nuova terapia potrà essere offerta in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, superando disuguaglianze tra ospedali e regioni, e diventando parte integrante della pratica clinica per tutti i centri che trattano oncologia pediatrica.

 

 

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