Identificati per la prima volta “frammenti” del virus del Nilo occidentale (West Nile) nelle zanzare Aedes vexans raccolte nelle zone umide del fiume Idle nel Nottinghamshire, nel Regno Unito. Il rilevamento risale al 2023, ma è stato reso noto soltanto in questi giorni in un articolo pubblicato sul magazine britannico New Scientist. La scoperta, rivelata dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria nazionale (UKHSA), è stata effettuata nell’ambito di un progetto di ricerca gestito insieme all’Agenzia per la salute degli animali e delle piante (APHA). L’UKHSA rassicura, sottolineando che il virus è stato rilevato solo in due campioni di zanzare e non vi sono prove che esseri umani o cavalli siano stati infettati nel Regno Unito.
Sebbene il rischio per i cittadini sia molto basso, l’agenzia consiglia comunque agli operatori sanitari di sottoporre al test le persone con infiammazione cerebrale – o encefalite – di causa sconosciuta. “Sebbene si tratti del primo rilevamento del virus del Nilo occidentale nelle zanzare nel Regno Unito, non è inaspettato in quanto il virus è già diffuso in Europa”, spiega Meera Chand dell’UKHSA. Intanto, Arran Folly dell’APHA ha assicurato che quest’anno verranno effettuati ulteriori screening intorno all’Idle, per cercare di individuare eventuali altri casi. Il Nottinghamshire non è tipicamente incluso nel programma di screening dell’APHA, che si concentra sul sud e sull’est dell’Inghilterra, dove le infezioni come il West Nile sono considerate più probabili, in parte a causa del clima più caldo tipico di queste aree.
Il virus del Nilo occidentale è già diffuso in Africa, Europa e Nord America. In Europa, negli ultimi anni il virus si è espanso verso nord a causa del riscaldamento climatico, raggiungendo i Paesi Bassi nel 2020. La diffusione del virus del Nilo occidentale è legata alle alte temperature primaverili ed estive, alla siccità estiva e agli inverni caldi, tutti fattori che stanno diventando più comuni nell’Europa settentrionale. Sebbene l’APHA non abbia rilevato alcun virus del Nilo occidentale nelle zanzare o negli uccelli nel 2024, il virus potrebbe riemergere quest’anno a causa della recente ondata di caldo nel Regno Unito.
“La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, WNV), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome) – spiegano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, nella pagina web dedicata -. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del genere Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri”, aggiungono.
“Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra i due e i 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario – continua l’Iss -. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, mentre nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave, con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma”, concludono gli esperti.
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