Salute 19 Maggio 2025 15:17

Vaiolo delle scimmie, chi è infetto può contaminare anche gli oggetti e l’ambiente

Lo dimostra uno studio è che ha analizzato campioni ambientali prelevati nelle stanze delle strutture sanitarie in cui erano ricoverati pazienti infettati dal nuovo ceppo di mpox
Vaiolo delle scimmie, chi è infetto può contaminare anche gli oggetti e l’ambiente

“Igienizzare le mani” è una delle buone abitudini più diffuse e consolidate dalla pandemia di Covid-19 in poi. Un piccolo gesto che può abbattere il rischio di contrarre numerosi virus, compreso mpox (prima conosciuto come vaiolo delle scimmie). Secondo un recente studio coordinato dai ricercatori del National Institute for Health Research (Ninh) britannico e pubblicato sulla rivista Eurosurveillance, infatti, i pazienti infettati dal nuovo ceppo di mpox, che circola soprattutto in Africa centrale (cladeIb), possono contaminare l’ambiente immediatamente circostante. Il virus eventualmente presente sulle superfici sarebbe ancora in grado, potenzialmente, di infettare altre persone.

I rubinetti tra gli oggetti più contaminati

La ricerca è stata condotta su sette degli otto pazienti ad oggi infettati dal virus mpox Ib in Gran Bretagna. I ricercatori hanno raccolto campioni ambientali nelle stanze delle strutture sanitarie in cui erano ricoverati constatando che il Dna del  virus era presente in 66 dei 90 campioni raccolti. Senza sorpresa hanno scoperto che le maggiori quantità di virus si trovavano nei punti toccati più di frequente dai pazienti, per esempio i rubinetti. Tra i campioni di virus identificati, alcuni erano in grado di causare infezioni. Inoltre, in un caso il virus è stato rilevato anche nell’aria dopo il cambio delle lenzuola.

Adottare misure di prevenzione adeguate

Secondo i ricercatori, lo studio conferma la possibilità che il  virus sopravviva nell’ambiente dopo essere rilasciato da una persona infetta. “Sebbene il rischio di trasmissione attraverso l’ambiente non possa essere valutato con precisione – si legge  nel documento – i risultati sottolineano l’importanza delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni”, come la disinfezione regolare.  Questo aspetto è parte della routine negli ambienti sanitari.  Preoccupa, invece, la capacità di praticare la disinfezione e le altre misure per minimizzare i rischi a casa, dove i livelli di contaminazione potrebbero essere più alti “a causa di una maggiore abbondanza di materiali porosi, combinati con una pulizia meno frequente”, concludono gli autori della ricerca.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre: la carezza della Chiesa ai malati

Il Pontefice, dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale da cui era stato dimesso il 23 marzo scorso, si è spento il 21 aprile alle 7.35. Con lui se ne va un aut...
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni