Il 19 maggio di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Donazione del Latte Umano, un alimento fondamentale per i neonati prematuri. “Questa Giornata è stata istituita per promuovere la consapevolezza sull’importanza della donazione e per ringraziare le donne che donano il loro latte. La donazione di latte umano è una pratica preziosa per garantire l’alimentazione dei neonati prematuri o affetti da gravi patologie che non possono essere allattati al seno dalla propria madre. La donazione è un gesto di solidarietà e di cura verso le famiglie più vulnerabili”, spiega Paola Lubinu, Consigliera della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica.
Tanti sono i benefici del latte umano donato, in particolare: “La riduzione della durata della degenza in Terapia Intensiva Neonatale, una migliore tolleranza alimentare, l’aumento dei tassi di allattamento materno alla dimissione, ma soprattutto la riduzione dei casi di enterocolite necrotizzante. L’enterocolite necrotizzante si può manifestare nelle prime settimane di vita, l’insorgenza è variabile ed è inversamente correlata all’età gestazionale. L’infiammazione della mucosa intestinale può evolvere dai quadri clinici meno gravi, sino alla necrosi ischemica dell’intera parete intestinale. Per questi motivi l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che la prima alternativa alla madre biologica che non è in grado di allattare al seno è l’uso di latte umano proveniente da altre donne”, aggiunge l’Ostetrica. Lo slogan scelto dall’ International Confederation of Midwives (ICM) per la Giornata Internazionale dell’Ostetrica/o di quest’anno è stato “Ostetriche: fondamentali in ogni crisi”, “è bene sottolineare – aggiunge Lubinu – che anche i neonati che si trovano in situazioni di emergenze umanitarie che mettono in pericolo la vita e la salute la sicurezza di una comunità potrebbero beneficiare di tale pratica”,
Possono diventare donatrici tutte le donne in buona salute che hanno un corretto stile di vita che allattano durante il primo anno di vita del figlio e che producono una quantità di latte superiore alle necessità del proprio bambino. Le donne che aderiscono alla donazione devono rispondere ad un questionario anamnestico e sottoporsi ad un semplice screening che consiste nella valutazione della loro anamnesi e nell’esecuzione di esami sierologici. “Come ostetriche promuoviamo, proteggiamo e sosteniamo l’allattamento, ancor di più nel caso di bambini fragili. Sappiamo che il latte umano è l’alimento migliore per i neonati, poiché fornisce i nutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo, contiene anticorpi che aiutano a proteggere i piccoli dalle infezioni, può aiutare a supportare lo sviluppo cognitivo e motorio – aggiunge Lubinu – . L’ostetrica svolge un ruolo fondamentale nel sensibilizzare i genitori sulla donazione del latte umano, grazie alla sua posizione unica come professionista della salute che si occupa della cura delle donne e dei nuovi nati. È necessario implementare programmi di informazione e educazione promuovendo la cultura della donazione e della solidarietà, incoraggiando le donne a donare per i neonati in difficoltà attraverso campagne di sensibilizzazione: utilizzando i social media, gli eventi e altre modalità utili per promuovere la causa. L’ostetrica può offrire supporto e guida alle donne che desiderano donare il loro latte, rispondendo alle loro domande e preoccupazioni, può collaborare con le banche del latte umano per garantire che le donne che donano siano correttamente selezionate e seguite”.
L’ostetrica guida all’atto della donazione eseguendo consulenze sull’argomento e stimolando la consapevolezza nelle donne: “È parte attiva nella selezione delle donatrici: le donne che desiderano donare il latte umano vengono selezionate in base a criteri specifici, come la salute e lo stile di vita. È importante illustrare i metodi di lavaggio e disinfezione del materiale da utilizzare, le modalità di raccolta, conservazione e trasporto al fine di garantire la miglior sicurezza, le banche del latte umano donato successivamente lo distribuiranno osservando scrupolosamente le norme igieniche previste, in base ai principi dell’HACCP, per evitare che possa essere contaminato e che conservi le sue proprietà organolettiche”, conclude l’Ostetrica.
Le Banche del Latte Umano donato sono strutture create con lo scopo di selezionare, raccogliere, trattare, conservare e distribuire il latte umano donato da mamme ritenute idonee che verrà successivamente utilizzato per specifiche necessità mediche nei centri di neonatologia, di pediatria e al domicilio dei pazienti. Nel mondo ci sono più di 750 banche, situate in 66 paesi, che raccolgono il latte umano donato. Quelle presenti in Italia alla fine del 2024 erano 44. Una delle principali problematiche da affrontare è la necessità di creare una copertura omogenea delle aree che al momento sono sprovviste di banche e inoltre è necessario progettare una messa in rete di tutte le banche a livello nazionale.
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