Salute 15 Maggio 2025 17:21

Difficoltà cognitive, un fattore di rischio per la parodontite

Un studio basato su dati di circa 46mila individui ha dimostrato che chi ha difficoltà cognitive ha maggiori probabilità di soffrire di parodontite, una forma grave di malattia gengivale che può danneggiare i tessuti e l'osso che sostengono i denti
Difficoltà cognitive, un fattore di rischio per la parodontite

Chiunque abbia ottenuto uno scarso punteggio sottoponendosi a testi cognitivi dovrebbe prenotare immediatamente una visita odontoiatrica. Un ampio studio, basato su dati di circa 46mila individui, ha dimostrato che chi ha difficoltà cognitive ha maggiori probabilità di soffrire di parodontite, una forma grave di malattia gengivale che può danneggiare i tessuti e l’osso che sostengono i denti. La ricerca è stata presentata a EuroPerio11, il principale congresso mondiale di parodontologia e implantologia.

Cos’è la parodontite

La parodontite, nota anche come malattia delle gengive, è una condizione infiammatoria cronica. Se non trattata, può portare alla perdita dei denti ed è stata collegata ad altri problemi di salute, tra cui le malattie cardiache e il diabete. “La maggior parte degli studi precedenti si concentrava sugli anziani e sul declino cognitivo – spiega dichiara Gabriel Mizraji, autore principale dello studio e specialista in parodontologia presso l’Hadassah Medical Centre dell’Università -.La nostra ricerca analizza qualcosa di diverso: l’associazione tra le capacità cognitive, valutate nella tarda adolescenza, e la salute parodontale negli adulti giovani e di mezza età. Questo gruppo di età è stato relativamente trascurato in quest’area di ricerca”.

Le associazioni tra salute orale e generale

Lo studio ha analizzato i dati del progetto DOME (Dental, Oral, Medical, Epidemiological), che integra le cartelle cliniche, dentali e socio-demografiche di un ampio campione rappresentativo a livello nazionale di militari israeliani che si sono sottoposti a visite dentistiche di routine nel 2015. “Il DOME è un ampio studio basato su registri elettronici che mira a identificare i fattori predittivi della morbilità dentale-orale-sistemica – spiega Mizraji -. Questo lavoro riflette gli sforzi congiunti di un gruppo multidisciplinare impegnato a esplorare le associazioni tra salute orale e generale”.

Prima il test cognitivo, poi la visita odontoiatrica

Come parte della valutazione militare standard in Israele, i partecipanti hanno sostenuto un test di General Intelligence Score (GIS) all’età di 17 anni. Si tratta di una misura convalidata della capacità intellettuale complessiva che valuta le abilità in matematica, linguaggio, ragionamento e risoluzione dei problemi. Anni dopo, gli esperti hanno valutato la salute delle gengive del campione attraverso esami dentistici completi e radiografie. Tra i 45.898 partecipanti, al 12,2% è stata diagnosticata una  malattia parodontale. Lo studio ha rilevato che i soggetti appartenenti al gruppo con le prestazioni cognitive più basse avevano il 40% di probabilità in più di soffrire di malattie gengivali rispetto a quelli con i punteggi più alti e tale probabilità rimaneva significativamente alta anche tenendo conto di fattori di rischio come il fumo, la dieta e la cattiva igiene orale.

Personalizzare l’educazione alla salute orale

“Ciò suggerisce che le prestazioni cognitive sono associate in modo indipendente alla salute orale, probabilmente attraverso un complesso mix di fattori comportamentali e sociali – spiega  Mizraji -. La funzione cognitiva potrebbe essere presa in considerazione quando si valuta il rischio di malattie  gengivali – continua – I professionisti del settore dentale potrebbero voler utilizzare semplici valutazioni per valutare le capacità cognitive di un paziente e aiutare a personalizzare l’educazione alla salute orale e le strategie di prevenzione, soprattutto per coloro che possono avere difficoltà a mantenere una buona igiene orale”, conclude Mizraji.

 

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