Salute 11 Giugno 2024 12:40

Vaccino anti-Covid: più numerosi sono gli effetti collaterali maggiore è la risposta anticorpale

La comparsa di effetti collaterali dopo la vaccinazione contro il Covid-19 indicano una robusta risposta immunitaria. Lo rivela un nuovo studio condotto dalla UC San Francisco e pubblicato su Annals of Internal Medicine
Vaccino anti-Covid: più numerosi sono gli effetti collaterali maggiore è la risposta anticorpale

Stanchezza, dolori muscolari e articolari, brividi, mal di testa, febbre, nausea e sensazione di malessere generale: gli effetti collaterali più comuni del vaccino contro il Covid-19, che hanno spinto molti a rinunciarvi, indicano in realtà una robusta risposta immunitaria che probabilmente riduce le possibilità di infezione. Lo rivela un nuovo studio, condotto dalla UC San Francisco, pubblicato su Annals of Internal Medicine. La ricerca si basa sulle segnalazioni dei sintomi e sulle risposte anticorpali di 363 persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni d’età, che non hanno mai contratto il virus Sars-CoV-2 e che hanno ricevuto i vaccini mRNA di Pfizer-BioNTech o Moderna.

La febbre post-vaccino è legata a un aumento dei livelli di anticorpi

Dopo la seconda dose di vaccino, i ricercatori hanno scoperto che i soggetti con 7 o più sintomi avevano livelli di anticorpi quasi doppi rispetto a quelli senza. Circa il 40% degli individui che hanno preso parte allo studio indossava anche un dispositivo per monitorare la temperatura, la respirazione e la frequenza cardiaca. Gli scienziati hanno scoperto che coloro la cui temperatura cutanea era aumentata di 1 grado Celsius dopo la seconda dose avevano livelli di anticorpi tre volte superiori sei mesi dopo, rispetto ai soggetti la cui temperatura non era aumentata. Tuttavia, lo studio non suggerisce che l’assenza di effetti collaterali significa che il vaccino non stia funzionando.

L’assenza di effetti collaterali dopo il vaccino non diminuisce l’efficacia

“In generale, abbiamo riscontrato che più alto è il numero di effetti collaterali, più alto è il livello di anticorpi”, sottolinea Ethan Dutcher, ricercatore post-dottorato presso il Dipartimento di Psichiatria e Scienze Comportamentali della UCSF e il Weill Institute for Neurosciences. “Ma, non si trattava di una regola ferrea: alcune persone senza effetti collaterali avevano anticorpi migliori di altre con effetti collaterali”, aggiunge Dutcher, che è anche primo autore dello studio. Secondo gli scienziati, con l’evoluzione del virus e la diminuzione dei tassi di mortalità, molte persone stanno sottovalutando il suo impatto. “La minaccia del Covid è ancora alta per alcuni: malattia, perdita del lavoro, affaticamento permanente e il temuto Long-Covid”, sottolinea Elissa Epel, vicepresidente del Dipartimento di Psichiatria e Scienze Comportamentali dell’UCSF.

La scoperta dei fattori predittivi della risposta anticorpale è importante

“Sebbene i sintomi della vaccinazione possano essere molto spiacevoli, è importante ricordare che non si avvicinano alle potenziali complicazioni della malattia”, dice Epel, che è anche autrice del lavoro. “Con i vaccini per il Covid-19, che probabilmente rimarranno, l’identificazione di ciò che predice una forte risposta anticorpale assume un notevole rilievo”, osserva Aric Prather, professore del Dipartimento di Psichiatria e Scienze Comportamentali dell’UCSF e anch’egli autore dello studio. Secondo le ultime raccomandazioni dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, a tutti i soggetti di età pari o superiore a 6 mesi dovrebbe essere somministrato il vaccino aggiornato, mentre quelli di età pari o superiore a 65 anni dovrebbero ricevere una dose aggiuntiva.

 

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