Lavoro 12 Dicembre 2022 10:57

Abbassare le tasse? Per i sanitari è possibile grazie ai riscatti

Lo strumento Enpam consente di aumentare la pensione ed è interamente deducibile dalle tasse

Abbassare le tasse? Per i sanitari è possibile grazie ai riscatti

La fine dell’anno si avvicina, ed è importante per i professionisti conoscere le possibilità per ridurre il proprio imponibile fiscale 2022. Tra queste possibilità abbiamo i cosiddetti riscatti, le cui caratteristiche andremo di seguito ad approfondire.

Cosa sono i riscatti e a che servono

Il riscatto è uno strumento che permette di far valere ai fini della pensione gli anni di studio universitari o il servizio civile o militare, o altri periodi previsti dal regolamento della previdenza (ad esempio, se ne ricorrono le condizioni, i periodi di formazione, specializzazione, e i periodi precontributivi). Indipendentemente dall’anzianità guadagnata, che può consentire un pensionamento anticipato, i contributi pagati in più comportano un aumento della pensione futura. Le somme versate a fini di riscatto sono integralmente deducibili dal reddito imponibile.

I periodi riscattabili

È possibile riscattare:

  1. il corso legale del diploma di Laurea (esclusi gli anni fuori corso): 6 anni per i medici chirurghi; 5 anni per gli odontoiatri laureati con il “Vecchio Ordinamento” (Decreto Ministeriale 3 novembre 1999, numero 509); 6 anni per gli odontoiatri laureati in base al Decreto Ministeriale del 22 ottobre 2004, numero 270 (a partire dall’anno accademico 2009/2010);
  2. il corso di specializzazione frequentato entro il 31 dicembre 2006 (per la specializzazione attinente all’attività professionale svolta);
  3. il corso di formazione in medicina generale frequentato entro il 4 novembre 2010;
  4. il servizio militare o civile;
  5. il periodo precontributivo compreso tra l’iscrizione all’Albo professionale e il 1° gennaio 1990, per i medici chirurghi, oppure il 1° gennaio 1995, per i laureati in Odontoiatria;
  6. periodi precontributivi (in cui non risultano contributi versati dalle Asl, è un’eventualità molto rara);
  7. periodi di sospensione dell’attività convenzionata;
  8. periodi liquidati (periodi contributivi relativi a precedenti rapporti professionali svolti in regime di convenzione per i quali l’Enpam ha restituito i contributi).

Chi può chiedere il riscatto e come

Per effettuare la domanda di riscatto è necessario accedere alla propria area riservata online sul sito dell’Enpam, oppure ci si può rivolgere al proprio OMCeO di appartenenza. La richiesta non è vincolante e una volta ricevuta la proposta da parte degli uffici, l’eventuale accettazione va spedita entro 120 giorni. Trascorso tale termine, la proposta viene considerata decaduta.

Può chiedere il riscatto l’iscritto che:

  • non ha compiuto l’età per la pensione al momento in cui presenta la domanda;
  • ha maturato un’anzianità contributiva al fondo non inferiore a 10 anni (5 anni per il riscatto di allineamento);
  • è in regola con il pagamento di altri riscatti in corso;
  • non ha fatto domanda di pensione d’inabilità assoluta permanente;
  • non ha rinunciato da meno di 2 anni allo stesso riscatto.

Ancora in tempo per risparmiare sulle tasse 2022

Anche i camici bianchi che non hanno un riscatto in corso sono ancora in tempo ad avvalersi dei benefici fiscali prima della fine dell’anno. Basterà presentare all’Enpam una domanda di riscatto, ed è possibile versare un acconto anche se non si ha ancora ricevuto la proposta da parte degli uffici Enpam. Il riscatto, è bene ricordare, può essere totale o parziale: anche se non si verserà il massimo possibile, tutto ciò che viene pagato verrà valorizzato nell’assegno futuro di pensione. Inoltre, gli iscritti che stanno già pagando un riscatto, a fine anno possono fare (nei limiti del debito residuo) versamenti aggiuntivi rispetto alle rate previste dal piano di pagamento scelto per beneficiare dei vantaggi della deducibilità fiscale. I contributi volontari da riscatto, infatti, sono interamente deducibili, così come quelli ordinari.

 

 

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