Lavoro e Professioni 12 Ottobre 2022 15:38

Medicina generale, la denuncia di Fismu: «Riforma ancora in alto mare, manca atto di indirizzo»

Le proposte della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti alla vigilia della segreteria nazionale di sabato del sindacato
Medicina generale, la denuncia di Fismu: «Riforma ancora in alto mare, manca atto di indirizzo»

«In attesa della formazione del nuovo Governo, e di sapere il nome del nuovo ministro della Salute, crescono l’incertezza e le preoccupazioni per la grave situazione in cui versa la medicina generale e del territorio e per l’immobilismo che condiziona questo settore strategico del Ssn». Così in una nota la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti (Fismu) che, considerato il quadro politico e alla luce dei recenti congressi di altre organizzazioni sindacali, ha convocato per sabato, a Roma, una segreteria nazionale per fare il punto.

Il segretario nazionale di Fismu, Francesco Esposito, alla vigilia dell’appuntamento, denuncia: «Siamo in alto mare, c’è molta preoccupazione, regna l’incertezza: da un lato assistiamo al via libera agli atti di indirizzo della dirigenza, oltretutto fortemente deficitario, e della specialistica ambulatoriale, dall’altro non si si muove nulla, nonostante si fosse annunciato, urbi et orbi, che una delle principali priorità del PNRR fosse la riforma della medicina generale e del territorio. Le tanto reclamizzate Case di comunità, quindi, rimangono un mistero».

«Dove è finito l’impegno delle Regioni, del Comitato di settore e della stessa Sisac a fare l’atto di indirizzo e per la riapertura delle trattative – continua il segretario Fismu –  dove è finita l’urgenza di dare risposte all’agenda che ci dettava il PNRR?».

«E allora – conclude Esposito – in questa sede facciamo una proposta, che spero sia la  base comune di tutti i sindacati, ora che hanno finito la stagione congressuale: si chiuda intanto il triennio economico 2019-2021. Quindi si faccia un fronte unito rispetto al nuovo governo, che secondo le dichiarazioni di molti partiti di maggioranza, potrebbe avere una diversa concezione della riforma della medicina generale e territoriale. Certo, speriamo che il modello non sia quello lombardo, marchigiano o siciliano, ma che ci sia la disponibilità a un dialogo aperto e attento alle proposte dei medici. E soprattutto che si arrivi subito a un nuovo atto di indirizzo, come fatto con la dirigenza medica e la specialistica ambulatoriale».

 

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