L’arrivo della stagione autunnale riaccende l’attenzione sui virus respiratori, ma uno in particolare rimane ancora sottovalutato tra gli adulti: il virus respiratorio sinciziale (RSV). Non si tratta solo di proteggere gestanti e neonati: oggi l’RSV si conferma una delle principali cause di ospedalizzazione e mortalità tra gli over 65 e i soggetti fragili. Durante la conferenza stampa “Il valore della vaccinazione per la protezione dei più fragili: un impegno condiviso per contrastare il virus respiratorio sinciziale”, organizzata alla Camera dei Deputati su iniziativa dell’On. Simona Loizzo in collaborazione con l’Associazione Nazionale Pazienti Respiriamo Insieme, specialisti di diverse discipline hanno ribadito la necessità di una strategia nazionale che includa la vaccinazione anti-RSV tra i programmi di prevenzione per gli adulti, al pari di influenza e pneumococco.
Se in ambito pediatrico il tema ha trovato spazio nelle politiche sanitarie – con l’introduzione dell’anticorpo monoclonale anti-RSV in tutte le Regioni – la popolazione adulta resta invece priva di copertura. Eppure, secondo i dati pubblicati su JAMA Network Open, il rischio di mortalità è sei volte maggiore negli over 65 rispetto ai bambini sotto l’anno di età. Un recente studio europeo (Zhang T et al., BMC Med, 2025) stima per l’Italia oltre 50 mila ospedalizzazioni ogni anno dovute al virus respiratorio sinciziale negli over 60, il doppio rispetto alle stime precedenti. Una severità paragonabile, se non superiore, a influenza e COVID-19. “Il virus respiratorio sinciziale sull’anziano ha un impatto importante, peraltro anche sottostimato a causa del fatto che nella maggior parte dei casi di infezione respiratoria questo virus non viene ricercato – sottolinea il professor Claudio Pedone, membro SIGG – . La gran parte delle persone anziane presenta patologie croniche – come malattie cardio-respiratorie o diabete – che moltiplicano il rischio di ospedalizzazione e mortalità. Le infezioni severe, soprattutto se richiedono un ricovero, possono determinare un peggioramento dello stato funzionale e portare a una perdita di autosufficienza, con pesanti ricadute anche sociali ed economiche”.
Nonostante le rassicurazioni del Ministero della Salute, la vaccinazione anti-RSV per adulti fragili non è ancora inclusa nei calendari vaccinali. Una mancanza che contrasta con quanto accade in Paesi come Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, dove sono già attivi programmi di immunizzazione o rimborsi per gli over 60. “I vaccini disponibili sono sicuri ed efficaci, tanto da essere stati già adottati in molti Paesi – spiega Alessandro Rossi, presidente SIMG -. Chiediamo che possano essere utilizzati anche in Italia, in associazione agli altri vaccini stagionali. Il contatto con il medico di famiglia è cruciale per motivare il paziente: prevenire un’infezione che in questi soggetti può avere esiti severi è un dovere di sanità pubblica. Naturalmente ciò è possibile solo se la vaccinazione è resa disponibile dal Servizio Sanitario Nazionale”.
Le più recenti evidenze real world presentate all’ESCMID 2025 dimostrano che la vaccinazione contro l’RSV riduce dell’82,3% i ricoveri per infezioni delle basse vie respiratorie negli over 60 (Tseng et al., ESCMID 2025). Il vaccino è raccomandato anche per le donne in gravidanza, con l’obiettivo di proteggere il neonato nei primi mesi di vita, quando il rischio di complicanze è più alto. “Le nuove evidenze scientifiche confermano che il virus respiratorio sinciziale non è un problema confinato all’età pediatrica, ma una minaccia crescente per gli anziani e i pazienti fragili – sottolinea il professor Claudio Mastroianni, Past President SIMIT -. Disporre di una vaccinazione sicura ed efficace che protegge l’80% dei soggetti vaccinati ci consente di prevenire un numero significativo di infezioni gravi, ricoveri e decessi. L’inserimento della vaccinazione anti-RSV nei LEA e nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale rappresenterebbe un passo essenziale per colmare un vuoto di protezione che non possiamo più ignorare”.
“Serve un’alleanza concreta per proteggere i più fragili da un virus che ha conseguenze profonde non solo per i pazienti, ma anche per le famiglie e per l’intero sistema di cura” evidenzia Simona Barbaglia, presidente dell’Associazione Respiriamo Insieme. “Chiediamo che la protezione contro il virus respiratorio sinciziale diventi una priorità di salute pubblica. Con la nostra campagna di sensibilizzazione e informazione “Non è così come sembra”, avviata nel 2024 e rinnovata quest’anno, vogliamo costruire una rete tra cittadini, clinici e istituzioni per promuovere consapevolezza, prevenzione e accesso alla vaccinazione anti-RSV”.
“La tutela dei pazienti fragili deve essere una priorità di sanità pubblica e il virus respiratorio sinciziale rappresenta oggi una minaccia ancora troppo sottovalutata – conclude l’On. Simona Loizzo, membro della XII Commissione Affari Sociali della Camera -. Abbiamo a disposizione una vaccinazione efficace e sicura, riconosciuta a livello europeo, e dobbiamo renderla accessibile anche in Italia. È il momento di trasformare la consapevolezza in decisioni concrete”.
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