Salute 22 Ottobre 2025 11:40

Virus respiratori: al Bambino Gesù attesi oltre 10mila accessi al Pronto Soccorso

Saranno più di 5 milioni i minori a letto per sindromi influenzali e parainfluenzali. Dimezzati i ricoveri in rianimazione per le infezioni respiratorie acute. I consigli degli esperti del Bambino Gesù per prevenirle e affrontarle con serenità

di Valentina Arcovio
Virus respiratori: al Bambino Gesù attesi oltre 10mila accessi al Pronto Soccorso

Rhinovirus, coronavirus, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, enterovirus, virus respiratorio sinciziale: sono questi i principali responsabili delle malattie respiratorie stagionali, dal semplice raffreddore alla bronchiolite. Lo scorso anno oltre 16 milioni di italiani sono stati colpiti da influenza e sindromi parainfluenzali – il numero più alto da quando è attiva la sorveglianza nazionale – e circa un terzo erano minori. Secondo i dati provenienti dall’Australia, la stagione influenzale 2025-26 potrebbe essere particolarmente intensa, con una circolazione prevalente dei virus A/H3N2 e B/Victoria. Al Pronto Soccorso del Bambino Gesù i primi casi si sono presentati con circa due settimane di anticipo rispetto allo scorso anno, quando gli accessi totali furono 10.831.

Le epidemie respiratorie possono determinare picchi di accessi ospedalieri

Nella stagione 2024-2025 i ricoveri in terapia intensiva per le infezioni respiratorie acute sono dimezzati rispetto alla stagione precedente, anche grazie all’avvio dell’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale che causa la bronchiolite. “Anche quest’anno affronteremo una stagione in cui i virus respiratori circoleranno con forza”, spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale, malattie infettive e DEAI II livello del Bambino Gesù. “È fondamentale mantenere alta l’attenzione: evitare ambienti affollati per i lattanti, rispettare le norme igieniche e vaccinare i bambini contro l’influenza. Le epidemie respiratorie – continua – possono determinare picchi di accessi ospedalieri, ma non sempre si tratta di emergenze, purché la situazione venga gestita con tempestività e buon senso”.

Influenza e sindromi parainfluenzali

Le sindromi influenzali e parainfluenzali – spiega il Bambino Gesù – si trasmettono per via respiratoria o per contatto con superfici e mani contaminate. I sintomi — febbre, tosse, raffreddore, dolori muscolari, mal di gola e disturbi gastrointestinali — variano per intensità ma in genere si risolvono spontaneamente. Lo scorso anno in Italia si sono ammalate circa 16.138.000 persone di influenza e sindromi parainfluenzali (il 27,7% della popolazione), di cui circa un terzo bambini. Al Bambino Gesù, durante la stagione 2024-25, si sono registrati 10.831 accessi in Pronto Soccorso per infezioni respiratorie e 1.378 ricoveri, di cui 49 in terapia intensiva, la metà rispetto ai 98 della stagione precedente. Un calo avvenuto anche grazie all’azione preventiva degli anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale.

Le prime regole di prevenzione

I picchi stagionali cambiano da patologia a patologia. Nell’influenza la fase di picco dura generalmente da dicembre a febbraio, nel raffreddore i casi aumentano durante tutta la stagione invernale, i casi di bronchiolite causati da virus respiratorio sinciziale si concentrano tra novembre e marzo, mentre quelli causati da virus parainfluenzali di tipo 3, invece, si verificano con maggior frequenza in primavera ed estate. Lavarsi spesso le mani, coprire naso e bocca quando si starnutisce ed evitare i contatti con persone sintomatiche restano le prime regole di prevenzione. Anche uno stile di vita sano, con alimentazione equilibrata e buona idratazione, aiuta a rafforzare le difese immunitarie.

Il ruolo della vaccinazione e degli anticorpi monoclonali

L’arma più efficace resta però la vaccinazione: quella antinfluenzale è raccomandata per tutti i bambini dai 6 mesi ai 7 anni, per chi presenta patologie croniche, per le donne in gravidanza e per le persone sopra i 60 anni, oltre che per il personale sanitario e altre categorie di lavoratori socialmente utili. È inoltre iniziata la campagna vaccinale contro il Covid-19 per tutte le fasce di età. Accanto ai vaccini, sono oggi disponibili anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), indicati per i lattanti e i bambini più fragili, e un vaccino specifico per le donne in gravidanza per proteggere i neonati dalla bronchiolite. “In una stagione respiratoria che si preannuncia impegnativa – sottolinea Marta Ciofi degli Atti, responsabile dell’UOC di Epidemiologia, percorsi clinici e rischio clinico – è fondamentale potenziare ogni strumento di protezione. Vaccino antinfluenzale, contro il Covid-19 e anticorpi monoclonali contro l’RSV sono armi complementari, capaci di ridurre incidenza, complicanze e accessi ospedalieri”.

Il paracetamolo è il farmaco d’elezione, no agli antibiotici “fai da te”

La maggior parte delle malattie respiratorie invernali — raffreddore, tosse, mal di gola, febbre, inappetenza e stanchezza — si risolve spontaneamente in pochi giorni grazie al riposo e ai farmaci sintomatici. Il paracetamolo – spiega il Bambino Gesù – è il farmaco di elezione per abbassare la febbre e alleviare i dolori; gli antibiotici, invece, vanno usati solo su indicazione del medico, poiché le infezioni virali non ne richiedono l’impiego. I lavaggi nasali sono utili per liberare le vie respiratorie, soprattutto nei più piccoli. Si effettuano con soluzioni fisiologiche (isotoniche o ipertoniche) introdotte delicatamente nelle narici, preferibilmente prima delle poppate, del sonno o dell’aerosol. I flaconcini monouso o le siringhe senza ago sono strumenti sicuri anche per i lattanti.

La gestione dei sintomi e quando è necessario recarsi al PS

È importante garantire una buona idratazione: il bambino deve bere spesso acqua o soluzioni reidratanti, anche se mangia poco. Il riposo – continuano gli esperti del Bambino Gesù – a casa favorisce la guarigione e limita la diffusione dei virus, ma se il bambino si sente in forze non è necessario costringerlo a letto. In caso di febbre, vestirlo con abiti leggeri aiuta a disperdere il calore e ridurre il disagio. Ciò che conta davvero è valutare lo stato generale del bambino, non il numero indicato dal termometro. La febbre è una risposta naturale dell’organismo: diventa preoccupante solo se associata a difficoltà respiratorie, sonnolenza insolita, dolore intenso o peggioramento del quadro generale. In questi casi è bene contattare il pediatra o recarsi al Pronto Soccorso, soprattutto se si tratta di neonati, prematuri o bambini con patologie croniche (cardiopatie, fibrosi cistica, immunodeficienze).

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