Nutri e Previeni 23 Luglio 2015 14:22

Un gene “cattivo” alla base dei disordini alimentari

Un gene “cattivo” alla base dei disordini alimentari

shutterstock_187133726Il binge-eating (alimentazione eccessiva e incontrollata) negli adolescenti può essere collegato ad una variazione genetica, secondo una nuova ricerca condotta presso la University of Queensland.

Il professor David Evans del Diamantina Institute UQ e un team di ricercatori dell’University College Institute (London)  hanno analizzato i dati di 6000 adolescenti di età compresa tra 14 e 16 e hanno scoperto che le variazioni genetiche associate con il rischio di obesità potrebbero anche prevedere il binge-eating (dall’inglese – abbuffarsi).

Il professor Evans ha detto che trovare la variazione del gene potrebbe portare a una migliore comprensione del perché i giovani sviluppano una tendenza all’alimentazione incontrollata.

“In futuro, – ha aggiunto –  tale comprensione ci potrebbe aiutare a creare strategie per identificare gli adolescenti a rischio prima di arrivare al punto in cui essi sono già in sovrappeso o obesi e affrontare i molti problemi di salute associati con questi disordini dell’alimentazione”.

“Circa il 10% degli adulti e degli adolescenti soffrono di binge-eating, che definiamo come mangiare eccessivo e con una mancanza di controllo su ciò che mangiano. “Mentre è noto che una combinazione di vari fattori genetici e ambientali possa portare a disturbi alimentari, fino ad ora non vi è stata una ricerca focalizzata sul modo in cui alcuni specifici geni possano aumentare la probabilità di comportamenti da abbuffate incontrollate in adolescenza, il che può portare all’obesità.”

I ricercatori hanno scoperto, in sostanza, che se un giovane aveva una particolare variazione della sequenza del gene FTO (dall’inglese Fat mass and Obesity associated gene), già individuato per essere collegato all’obesità, aumentavano del 20-30% le probabilità che avesse anche una tendenza all’alimentazione eccessiva e incontrollata.

Il professor Evans ha precisato anche che  il gene con la sequenza variata era particolarmente evidente nelle ragazze, che mostravano una probabilità maggiore del 30% di avere una tendenza al binge-eating. E ha concluso con cautela riguardo ai risultati ottenuti data la complessità  e l’attuale ancora scarsa conoscenza dei molti geni e dei fattori ambientali che probabilmente influenzano e controllano i comportamenti alimentari.

 

Articoli correlati
Più di 4 ore al giorno sullo smartphone mette la salute degli adolescenti a rischio
Gli adolescenti che utilizzano lo smartphone per più di 4 ore al giorno hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi di salute mentale o di fare uso di sostanze pericolose. A far emergere questa preoccupante associazione è stato uno studio coreano pubblicato su Plos One
Obesità: con semaglutide la metà degli adolescenti ritorna a un peso «normale»
Semaglutide, il farmaco per perdere peso diventato molto popolare, ha un'efficacia straordinaria anche negli adolescenti obesi. Un'analisi secondaria condotta nell'ambito dello studio STEP TEENS, presentata al Congresso europeo sull'obesità in corso a Dublino, ha dimostrato che quasi la metà degli adolescenti a cui è stato somministrato la semaglutide è riuscito a perdere abbastanza peso da scendere sotto il limite clinico per l'obesità
Tumori: per gli adolescenti la diagnosi arriva dopo 150 giorni
Centocinquanta giorni. Tanto ci può volere per arrivare ad una diagnosi di tumore, quando ad ammalarsi è un adolescente. A portare all'attenzione dell'opinione pubblica questo grave problema la Fondazione Umberto Veronesi che organizza da nove anni incontri di sensibilizzazione dedicati al mondo dei giovani, con il progetto nazionale #fattivedere
Long Covid, scoperti biomarcatori predittivi negli adolescenti
Uno studio del Cnr indica, nei giovani che si sono ammalati, nuovi e precoci biomarcatori, potenzialmente predittivi del Long Covid
Cannabis, allarme adolescenti: a 13 anni già ne fanno uso, a rischio il cervello
Uno studio europeo rivela: Italia al primo posto per il consumo di marjuana tra i ragazzi con conseguenze che possono essere devastanti dal punto di vista neurologico. Maisano (psicologa e psicoterapeuta Fatebenefratelli Sacco): «La risonanza magnetica rivela aree cerebrali danneggiate che possono col tempo compromettere funzioni percettive e cognitive dell’individuo»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Patient Voice. Uno sguardo alle patologie rare: storie di EPN – Oggi alle 15:00

È essenziale aumentare la consapevolezza della malattia sia tra i medici sia tra i pazienti, per facilitare il riconoscimento dei sintomi, garantire un accesso tempestivo a terapie efficaci e m...
Salute

Diabete, Glifozine arriva in farmacia e senza piano terapeutico

Le reazioni delle istituzioni e delle associazioni dei pazienti alla decisione dell'Aifa: “Una semplificazione concreta per milioni di pazienti”
di I.F.
Contributi e Opinioni

SSN. Servizio o Sistema? Perché le parole sono importanti

Tenere insieme queste due dimensioni è oggi la sfida per rendere sostenibile, senza snaturarla, la missione originaria del SSN
Sanità

Consiglio Superiore di Sanità, si è insediata la nuova squadra

La presidenza al professor Alberto Siracusano. Schillaci: "Il Consiglio Superiore di Sanità rappresenta, da sempre, un pilastro della sanità italiana e un riferimento per tutto il sistem...