Advocacy e Associazioni 3 Luglio 2025 15:09

Tumore al seno: in 5 anni Europa Donna Italia ha aiutato 281mila pazienti

Presentato oggi l’ultimo report “Analisi del Valore Sociale” di Europa Donna Italia con i dati 2019-2024. I risultati ci parlano di una rete di volontariato forte e capillare su tutto il territorio nazionale
Tumore al seno: in 5 anni Europa Donna Italia ha aiutato 281mila pazienti

Ben 1,3 milioni di ore di volontariato svolte da oltre 5.000 persone, prevalentemente donne, coinvolte in media ogni anno: una forza lavoro di circa 677 volontari che lavorano pro bono per 5 anni a tempo pieno, offrendo competenza e assistenza. Circa 65 milioni di euro raccolti dal 2019, con i quali si sono finanziate strumentazioni diagnostiche (8,5 milioni) e di cura (2,3 milioni) e più di 309mila visite specialistiche. In totale sono stati assistiti 281mila pazienti, 24mila caregiver e familiari, e raggiunte oltre 236mila donne con esami per la diagnosi precoce. Sono questi alcuni numeri contenuti nel report Analisi del Valore Sociale generato dalle associazioni di volontariato del tumore al seno 2024, presentato oggi a Milano. Realizzato con il supporto metodologico di PwC Italia, il documento raccoglie dati e risultati ottenuti dalle attività svolte tra il 2019 e il 2024 da Europa Donna Italia.

Una rete tra le associazioni di pazienti

Il Movimento raggruppa una rete di circa 190 associazioni di volontariato attive sull’intero territorio nazionale e coordinate da 13 Delegazioni Regionali. “Il nostro è ormai un percorso trentennale, partito dall’idea di creare una rete tra le associazioni di pazienti e dare loro voce presso le istituzioni”, commenta Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. “Siamo orgogliosi di essere una realtà rappresentativa nel nostro Paese delle istanze delle donne con tumore al seno, una patologia con cui convivono oggi 925mila pazienti in Italia. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato in questo lungo cammino. Il nostro è un volontariato attivo, credibile e costante  – continua – che si esprime attraverso relazioni mature di partnership con gli stakeholder protagonisti nel percorso di cura. Le nostre associazioni agiscono e si impegnano ogni giorno nella costruzione di relazioni con gli operatori sanitari, i medici, le istituzioni, le aziende, i centri di ricerca e i media”.

Dopo la pandemia sono aumentate le attività dei volontari

“Realizzato annualmente dal 2019, il report restituisce visibilità e concretezza a un impegno che troppo spesso rimane confinato nell’ambito della generosità”, dichiara Giulia Mariani, ESG Manager di PwC Italia. “Giunta alla sua sesta edizione, l’Analisi quest’anno differisce da tutte le precedenti perché offre una sintesi pluriennale che con la forza dei numeri offre una visione ampia dei passi realizzati. La rete di Europa Donna si dimostra – prosegue – saldamente attiva in Italia, continua a migliorarsi e a migliorare il suo contributo, soprattutto grazie all’operato dei suoi volontari, aumentati del 16% nel periodo analizzato. I numeri hanno evidenziato come l’emergenza pandemica abbia rappresentato una battuta d’arresto per le attività di prevenzione e diagnosi precoce, ma anche che attualmente sia in atto una forte ripresa. Siamo ancora distanti dai valori precedenti la pandemia, ma i dati raccolti testimoniano il grande impegno delle associazioni a tornare pienamente operative sul territorio dopo la conclusione della lunga emergenza sanitaria. Dal 2020 si registra +49% di volontari, +33% di ore di volontariato, +30% delle donne raggiunte con le attività di diagnosi precoce, +40% di visite e incontri”.

La presenza delle associazioni di pazienti nelle Breast Unit è di gran valore

Solo nel 2024 i nuovi casi di tumore al seno sono stati più di 53mila. “Abbiamo ottenuto importanti progressi in termini di sopravvivenza anche tra le giovani donne”, dichiara Corrado Tinterri, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Europa Donna Italia e Direttore della Breast Unit IRCCS Humanitas Rozzano. “Gran parte del merito va alla diagnosi precoce e all’anticipazione dello screening mammografico alla fascia di età 45-49 anni. Nella pratica clinica poi, sono stati di grande impatto – continua – i trattamenti innovativi che hanno migliorato le opportunità di guarigione. In questo scenario non va sottovalutato il ruolo delle Breast Unit, centri specializzati che garantiscono alla paziente una presa in carico multidisciplinare e migliori standard di cura. Nelle Breast Unit è prevista anche la presenza di una o più associazioni di volontariato e ciò rappresenta un elemento di grande valore per migliorare il vissuto delle pazienti durante tutto il percorso che va dalla diagnosi alla cura”.

Un contributo prezioso portato avanti soprattutto dalle donne

“Europa Donna Italia è una realtà nata a Milano da un’intuizione visionaria del professor Umberto Veronesi: le donne, se si uniscono, sono una forza in grado di orientare le decisioni pubbliche”, dichiara Diana De Marchi, consigliera delegata alle Politiche del Lavoro, Politiche Sociali e Pari opportunità della Città metropolitana di Milano. “L’attività di questa grande rete associativa, ampiamente raccontata anche dai numeri e dai trend presentati oggi, è una dimostrazione tangibile – continua –  di come le associazioni del Terzo Settore abbiano un ruolo importante a fianco delle istituzioni nel contribuire al benessere della società civile, in particolare di chi attraversa una condizione di fragilità. Non posso non evidenziare, inoltre, come questo contributo prezioso sia portato avanti soprattutto da donne, che quotidianamente si mettono a disposizione di altre donne, le pazienti, delle loro famiglie e dei loro caregiver”.

Un volontariato sempre più organizzato e qualificato

“Per essere ancor più efficaci sul territorio – conclude Loredana Pau, vice presidente di Europa Donna Italia e Coordinatrice della Rete associativa – abbiamo avviato e promosso la costituzione di Delegazioni Regionali, che coordinano le associazioni all’interno della propria Regione. Un passaggio particolarmente significativo nella direzione di un volontariato sempre più organizzato e qualificato, anche in considerazione della Legge di bilancio 2025 che apre alla partecipazione attiva delle associazioni di pazienti all’interno dei tavoli di lavoro istituzionali. Il volontariato si configura sempre di più come una risorsa particolarmente rilevante, che genera valore per il Servizio Sanitario Nazionale e la collettività tutta”.

 

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