Lavoro e Professioni 16 Luglio 2025 17:53

Test diagnostici in farmacia, intesa tra farmacisti e biologi a tutela della salute del cittadino

Mandelli: “Fare squadra per rafforzare l’assistenza di prossimità”. D’Anna: “Ruoli chiari e professionalità condivisa”
Test diagnostici in farmacia, intesa tra farmacisti e biologi a tutela della salute del cittadino

Un patto di collaborazione tra due professioni sanitarie, per offrire ai cittadini prestazioni sempre più sicure, tracciabili e integrate nella rete dell’assistenza territoriale. È questo lo spirito del protocollo d’intesa firmato a Roma dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) e dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB). Un accordo che stabilisce la cooperazione tra farmacisti e biologi per l’esecuzione in farmacia dei test diagnostici ematico-capillari mediante dispositivi Point-of-Care Testing (POCT). Un’intesa, sottoscritta dai presidenti Andrea Mandelli (FOFI) e Vincenzo D’Anna (FNOB) e consegnata al Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che guarda in una direzione ben precisa: valorizzare le competenze di ciascuna professione e rafforzare la sanità di prossimità, garantendo qualità, sicurezza e continuità nei percorsi di screening, monitoraggio e prevenzione.

Cosa cambia per i cittadini

Il protocollo disciplina l’esecuzione dei test POCT da parte dei farmacisti nell’ambito della Farmacia dei Servizi, secondo quanto previsto dal D.lgs. 153/2009. I dispositivi sono utilizzati nel rispetto delle Linee Guida FOFI, attualmente in attesa di validazione da parte del Ministero della Salute. Al termine del test ematico-capillare – che può essere effettuato, ad esempio, per valutare la glicemia o altri parametri ematochimici – il cittadino riceverà un attestato di esito, firmato dal farmacista. L’attestato non ha valore di referto medico, ma rappresenta un documento utile a riportare i valori registrati dal dispositivo, verificati nel rispetto delle procedure indicate dal produttore e della manutenzione prevista. Inoltre, grazie al nuovo accordo, sarà possibile trasmettere i dati direttamente a un laboratorio clinico, previa richiesta del cittadino, per ottenere un referto clinico validato da un biologo o da un medico di laboratorio. Un’opzione importante per completare il percorso diagnostico e garantire la piena tracciabilità e affidabilità del risultato.

Le parole dei Presidenti

“Questo protocollo – commenta Andrea Mandelli, presidente della FOFI – segna l’inizio di una collaborazione proficua tra farmacisti e biologi, finalizzata a garantire ai pazienti la migliore assistenza possibile. In questi anni abbiamo capito quanto sia essenziale lavorare in squadra per costruire una sanità più efficiente e vicina alle persone. La capillarità delle farmacie, unite alla relazione di fiducia con il cittadino, ci consente di attuare un approccio proattivo alla salute, fondamentale per affrontare le sfide dell’invecchiamento e della sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. In questo scenario, la collaborazione con i biologi ci aiuta ad assicurare standard sempre più alti di qualità e sicurezza nelle prestazioni offerte ogni giorno ai cittadini”. Mandelli ha poi rivolto un ringraziamento al sottosegretario Gemmato per il sostegno e la sensibilità dimostrati nel sostenere un progetto che punta a rafforzare la collaborazione interprofessionale, in un’ottica integrata. Anche il presidente della FNOB, Vincenzo D’Anna, sottolinea l’importanza di una visione sinergica tra le professioni: “Con questo protocollo abbiamo definito con chiarezza i ruoli e le competenze di biologi e farmacisti, salvaguardando l’identità professionale di ciascuno ma costruendo un terreno comune che ne valorizza la complementarità. Un’intesa che rafforza la nostra professionalità e il servizio offerto al cittadino”.


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