Sanità 18 Ottobre 2016 16:06

Medici internisti ospedalieri in sciopero, dopo gli Stati Uniti tocca alla Francia

I medici internisti ospedalieri protestano anche in Francia. Dopo gli Stati Uniti tocca ai camici bianchi transalpini scioperare per reclamare maggiori tutele e riconoscimenti di fronte a turni di lavoro sempre più massacranti a causa della penuria di colleghi. I medici hanno dunque incrociato le braccia per circa una settimana, eseguendo solo pochi interventi già programmati. «Quasi il 30% dei posti per medici ospedalieri sono vacanti. Questa cifra e le condizioni di lavoro si aggravano di anno in anno. Le ore di lavoro, che dovrebbero essere 48, arrivano perfino a 60», afferma uno dei medici coinvolti nella protesta. Gli intersindacali Avenir hospitalier e la Confederation des praticiens des hôpitaux chiedono al governo una migliore gestione del tempo per i medici ospedalieri e che il 20% del tempo venga dedicato anche alla ricerca. Chiedono inoltre una rivalorizzazione sostanziale delle indennità d’impegno al servizio pubblico esclusivo e migliori salari ad inizio e fine carriera.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”