Salute 15 Giugno 2020 11:02

SMA e gravidanza, un binomio possibile. Pisoni (ginecologa): «La malattia non compromette la fertilità»

Prima di affrontare una gestazione è necessaria una valutazione pre-concezionale. La specialista: «Un’equipe multidisciplinare, formata da ginecologo, neurologo, pneumologo e anestesista, dovrà prendere in carico la donna e seguirla fino al parto»
di Isabella Faggiano
SMA e gravidanza, un binomio possibile. Pisoni (ginecologa): «La malattia non compromette la fertilità»

«La gravidanza per una donna affetta da SMA, l’atrofia muscolare spinale, è possibile. Affrontare una gestazione non presenta gravissime complicazioni, ma prima di sostenerla è necessaria una valutazione pre-concezionale in modo che la coppia, con l’aiuto degli specialisti, possa scegliere il percorso più adeguato alla loro condizione». È Maria Pia Pisoni, ginecologa e vice presidente dell’ASBIN, l’Associazione Spina Bifida e Idrocefalo Niguarda, a descrivere tutte le tappe di un percorso che, pur puntando ad un obiettivo meraviglioso, va affrontato con la massima attenzione.

«Innanzitutto – dice la specialista, che collabora con l’ambulatorio di gravidanza, patologia materno-fetale neurologica del Niguarda e con il centro Nemo per la cura della SMA presso lo stesso ospedale – è necessario chiarire cos’è la SMA e soprattutto come questa viene trasmessa da genitore in figlio. L’atrofia muscolare spinale, infatti, è una patologia di tipo congenito caratterizzata dalla perdita dei motoneuroni con conseguente debolezza progressiva. In Italia ne è affetta una persona ogni 10 mila nati. La malattia, essendo ereditaria autosomica recessiva, si manifesta quando entrambi i genitori hanno la mutazione genetica associata a questa patologia. Per questo motivo, se una donna affetta da SMA decide di intraprendere una gravidanza deve essere consapevole che trasmetterà questo gene alterato alla prole. È necessario che il partner accerti di non essere portatore sano della SMA per non trasmettere la malattia al figlio».

LEGGI ANCHE: #SMASPACE, NASCE LA PIAZZA VIRTUALE DEDICATA ALL’ATROFIA MUSCOLARE SPINALE, PER RIDARE SPAZIO A TEMI E DOMANDE AI MARGINI

La patologia può manifestarsi con gradi di severità diversi: «La SMA – spiega Maria Pia Pisoni – si presenta in forme cliniche differenti, indicate da una scala di valori numerici crescenti che partono da zero, a seconda che compaia durante la vita in utero, nell’infanzia o nell’età adulta. Al variare del periodo di insorgenza mutano anche i segni clinici con cui la patologia si manifesta, che possono essere di gravità molto variabile. Di conseguenza, prima di affrontare una gravidanza andrà determinata l’entità della malattia». Una valutazione che richiede il supporto di un’equipe multidisciplinare che dovrà prendere in carico la donna e seguirla dalla fase pre-concezionale al parto. «Per chi è affetto da SMA non è sufficiente la consulenza ginecologica – spiega Maria Pia Pisoni – è necessario che durante la gestazione sia costantemente seguita anche da un neurologo, uno pneumologo e un anestesista».

Ogni specialista avrà il suo ruolo specifico, insostituibile ed indispensabile. «Il ginecologo – commenta l’esperta – avrà il compito di valutare tutti gli aspetti pre e post-concezionali, indicando i controlli necessari prima e durante la gravidanza. Il neurologo, che ha già in carico la paziente a prescindere dalla sua scelta di diventare mamma, provvederà a monitorare l’evoluzione della SMA. Lo pneumologo terrà sotto controllo la capacità respiratoria della donna che potrebbe aver bisogno di supporto soprattutto durante la fine della gravidanza, epoca gestazionale in cui l’utero impegna anche il respiro. Infine, l’anestesista, sarà una delle figure fondamentali al momento del parto, che potrà essere naturale o cesareo, a seconda del grado di severità della patologia».

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, #DISTANTIMAVICINI PER I CENTRO NEMO: DONATE 21.000 MASCHERINE ALLE PERSONE CON SLA, SMA E DISTROFIE MUSCOLARI

Per le donne affette da una forma più lieve di SMA, che conservano anche un’autonomia nel camminare, la gravidanza non si presenta come un percorso in salita. «La gestazione ha una normale evoluzione, parto spontaneo compreso. Le complicanze che possono presentarsi – sottolinea la ginecologa – sono le stesse che avrebbe qualsiasi altra donna incinta».

Un po’ più difficile, ma non impossibile, affrontare la maternità per una donna affetta da SMA 2 e che, pertanto, non riesce a camminare in modo autonomo. «Per ridurre il loro rischio trombofilico – sottolinea la Pisoni – si segue una specifica terapia, utilizzando ad esempio l’eparina a basso peso molecolare. Queste donne in genere partoriscono prematuramente, tra la 31esima e la 34esima settimana di gestazione. Motivo per cui il parto sarà cesareo con un’anestesia di tipo loco regionale, la cosiddetta spinale, perché è assolutamente preferibile non intubare la donna. Per tutte le pazienti, a prescindere dalla gravità della patologia, la buona notizia è che la SMA – conclude la ginecologa – non compromette la fertilità».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
SMA Talent School: primo anno da record per il progetto Roche dedicato ai pazienti
La SMA Talent School, progetto di Roche con Centri NeMO e Famiglie SMA, ha formato 63 pazienti con SMA in canto, recitazione, public e radio speaking. Il percorso ha unito crescita artistica e supporto clinico, valorizzando talenti e inclusione
SMA: la Commissione Europea approva risdiplam in compresse
La Commissione Europea ha approvato la nuova formulazione in compresse di risdiplam per la SMA, stabile a temperatura ambiente e bioequivalente alla soluzione orale. Più pratica, facilita la gestione quotidiana della malattia
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Troppo paracetamolo in gravidanza aumenta il rischio di problemi comportamentali nei bambini
Il consumo eccessivo di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio che il bambino sviluppi problemi di attenzione e comportamento già all'età di 2, 3 e 4 anni. Lo studio condotto dalla University of Illinois Urbana-Champaign è stato pubblicato sulla rivista Neurotoxicology and Teratology
Caldo estremo aumenta il rischio di complicanze in gravidanza
L'esposizione al caldo estremo, eventualità diventata più frequente a causa dei cambiamenti climatici durante la gravidanza è stata collegata a un aumento del rischio di grave morbilità materna, cioè di complicanze durante il travaglio e il parto. I rischi sono maggiori se l'esposizione è avvenuta durante il terzo trimestre di gravidanza. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dal Kaiser Permanente Southern California, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Malattie rare, ANPTT Onlus compie 10 anni: “Nasciamo dal bisogno di non sentirci soli”

Il Presidente Chiaramonte: "Grazie ai traguardi raggiunti possiamo iniziare a vivere in un mondo più equo, ma la strada verso una completa inclusione è ancora lunga"
Advocacy e Associazioni

Unicef: il suicidio è la quarta causa di morte negli adolescenti in 43 paesi

In occasione della Settimana Europea della Salute Mentale (19 – 25 maggio) l’Unicef sottolinea come il suicidio rappresenti la quarta causa di morte in ben 43 paesi al mondo
Advocacy e Associazioni

Giornata europea dei sibling: i fratelli protagonisti non solo per un giorno

Nel silenzio quotidiano delle case in cui si convive con la disabilità, ci sono fratelli e sorelle che imparano presto a essere forti, invisibili, resilienti. Ora, grazie a Parent Project, dive...
Sanità

Obesità, nasce la Rete italiana per contrastare la malattia

A promuovere la creazione della piattaforma permanente dedicata alla prevenzione, alla cura e all’innovazione è stata la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso)
di I.F.