Si fanno meno assenze a scuola se nella propria aula è presente un filtro d’aria. Uno studio del Politecnico di Milano, che ha introdotto dei filtri d’aria in 5 scuole elementari, ha scoperto che la frequenza scolastica è aumentata di 1,3 giorni per studente all’anno. “È la prima prova sperimentale”, afferma Stefania Renna del Politecnico di Milano. Il suo team ha installato purificatori d’aria portatili di alta qualità in 43 aule scelte a caso nelle scuole. Renna li descrive come migliori dei filtri HEPA.
I ricercatori hanno registrato un aumento delle presenze di 1,3 giorni per studente all’anno nelle aule dotate di filtri per l’aria, che si è tradotto in una riduzione del 12,5% dell’assenteismo. “È un effetto piuttosto significativo”, afferma Renna, che ha presentato i risultati nel meeting della European Geosciences Union a Vienna, in Austria. I ricercatori hanno anche scoperto che in queste aule si è verificata una riduzione del 32% del particolato PM2.5, ma Renna non può affermare con certezza se il calo dell’assenteismo sia dovuto alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, a livelli più bassi di polline o di agenti patogeni come i virus, o forse a una combinazione di tutti questi fattori.
In precedenza, uno studio condotto in 10 scuole nel Regno Unito nel 2021 e nel 2022 ha rilevato che i filtri HEPA hanno ridotto del 20% i giorni di malattia dovuti al COVID-19. Tuttavia, il team di Renna ha scoperto che l’effetto è più debole quando l’inquinamento atmosferico è particolarmente elevato, il che, a suo avviso, è dovuto al fatto che i filtri dell’aria non riescono a tenere il passo in tali condizioni. Attualmente, sono in corso studi randomizzati più ampi sui purificatori d’aria nelle scuole. Milano ha un problema particolare perché l’inquinamento atmosferico può essere intrappolato dalle montagne intorno alla città. “Pochissimi altri posti in Europa sono così pericolosi”, dice Renna.
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