Le malattie respiratorie croniche colpiscono oltre 81 milioni di persone e causano 400mila decessi ogni anno. A tracciare il bilancio è la Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, che include, oltre ai Paesi UE, anche quelli dell’Asia centrale. Eppure, l’attenzione verso queste patologie è piuttosto bassa, così come sostenuto dagli esperti che hanno redatto il nuovo rapporto dell’Oms Europa, “Chronic respiratory diseases and health equity by 2050”, che mette nero su bianco costi, cause e prospettive future. “Le malattie respiratorie croniche sono state a lungo trascurate a causa di politiche e finanziamenti inadeguati spiega Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa -. Una negligenza che ha portato a diagnosi carenti, dati incompleti e costi economici ingenti, stimati in 21 miliardi di dollari all’anno per la sola Regione europea”.
Tra le malattie polmonari croniche, la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è quella che pesa di più sul bilancio di salute pubblica: è responsabile di circa l’80% dei decessi attribuibili a queste patologie. Le proiezioni indicano che i casi di Bpco aumenteranno globalmente del 23% entro il 2050, con un impatto particolarmente significativo sulle donne e nelle popolazioni dei Paesi a basso e medio reddito. Secondo il rapporto, tutte le malattie respiratorie croniche sono in crescita, spinte da fattori di rischio evitabili, come: fumo di tabacco ed esposizione a inquinamento atmosferico, sia all’interno delle abitazioni che all’esterno. “Queste patologie non viaggiano mai da sole – aggiunge Gauden Galea, consulente strategico dell’Oms Europa -. Sono strettamente collegate ad altre malattie croniche non trasmissibili, tra cui cardiopatie, tumore al polmone, diabete e disturbi mentali”. Il documento è il primo report regionale dell’Oms dedicato in modo specifico alle malattie respiratorie croniche.
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