Salute 12 Settembre 2024 11:57

L’uso degli antibiotici aumenta il rischio di sviluppare malattie infiammatorie intestinali

L’uso di antibiotici aumenta il rischio di malattie infiammatorie intestinali. Lo rivela uno studio condotto da dall’Università di Bar-Ilan (Israele) e pubblicato sulla rivista Science Advances
L’uso degli antibiotici aumenta il rischio di sviluppare malattie infiammatorie intestinali

L’uso di antibiotici aumenta il rischio di malattie infiammatorie intestinali, IBD. Lo rivela uno studio condotto da Shai Bel e il suo gruppo di ricerca della Facoltà di Medicina Azrieli dell’Università di Bar-Ilan (Israele), pubblicato sulla rivista Science Advances. La ricerca dimostra che gli antibiotici interferiscono con lo strato di muco protettivo dell’intestino, una scoperta che potrebbe ridisegnare la nostra comprensione degli effetti degli antibiotici e dello sviluppo delle IBD, che comprendono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, le quali colpiscono circa l’1% della popolazione mondiale.

Gli antibiotici erodono la barriera tra microbioma intestinale e sistema immunitario

Le IBD sono caratterizzate dall’erosione dello strato mucoso che funge da barriera critica tra il microbioma intestinale e il sistema immunitario. Nonostante le ricerche in corso, le cause esatte delle IBD rimangono poco chiare. Tuttavia, studi precedenti hanno indicato un legame tra l’uso di antibiotici e un aumento del rischio di sviluppare IBD. L’ultima ricerca di Bel getta nuova luce su questa associazione. “Abbiamo scoperto che l’uso di antibiotici danneggia lo strato di muco protettivo che separa il sistema immunitario dell’intestino dal microbioma”, spiega Bel. Lo studio dimostra che gli antibiotici, somministrati per via orale o iniettiva, alterano questo strato di muco vitale, facilitando la penetrazione dei batteri e aumentando il rischio di infiammazione intestinale.

A essere colpite dagli antibiotici sono le cellule della parete intestinale

Utilizzando tecniche avanzate come il sequenziamento dell’RNA, l’apprendimento automatico e la misurazione della secrezione di muco, i ricercatori hanno esaminato gli effetti degli antibiotici utilizzando modelli di topo. Dallo studio è emerso che gli antibiotici ostacolano la secrezione di muco protettivo, provocando l’infiltrazione batterica, la replicazione sistemica dell’antigene batterico e lo sviluppo di ulcere, segni distintivi delle IBD. Uno dei risultati più sorprendenti dello studio è che l’impatto degli antibiotici sulla barriera mucosa non è dovuto ad alterazioni del microbioma, ma colpisce piuttosto le cellule della parete intestinale responsabili della produzione di muco.

Allo studio trattamenti per prevenire o attenuare gli effetti negativi

“Questa scoperta infrange il paradigma secondo cui gli antibiotici danneggiano solo i batteri e non le nostre cellule”, commenta Bel. Come passo successivo, il gruppo di ricerca intende esplorare potenziali trattamenti che potrebbero attenuare gli effetti negativi degli antibiotici sulla secrezione di muco. Questi risultati non solo fanno progredire la comprensione attuale dell’IBD, ma sottolineano anche la necessità di considerare attentamente l’uso degli antibiotici e le sue implicazioni più ampie per la salute dell’intestino.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

SLA: “Quando le parole diventano cura concreta”

A Trento, il 18 ottobre, il seminario “Linguaggi della Cura” mostra come comunicazione, scienza e partecipazione possano trasformare l’affrontare una malattia in un impegno condivi...
Advocacy e Associazioni

Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down: “Nessuna decisione senza di noi”

Il 12 ottobre CoorDown torna in 200 piazze italiane per chiedere più partecipazione e rappresentanza nei luoghi dove si decide la vita di tutte e di tutti. Al centro della campagna, il film &ld...
Advocacy e Associazioni

Legge 104 e caregiver: tutte le novità tra permessi, congedi e smart working

Le novità introdotte per i caregiver dalla legge 104 rappresentano un passo avanti importante, ma secondo l’avvocato Alessia Maria Gatto non sono ancora sufficienti per rispondere piename...
Sanità

Intelligenza artificiale, approvata la legge quadro. Per i medici resta un supporto, non un surrogato

La soddisfazione della Fnomceo: “È un buon giorno per medici e cittadini, l’atto medico resta prerogativa dei professionisti”
Nutri e Previeni

La dieta mediterranea bio è meglio, effetti su microbiota in sole 4 settimane

Uno studio guidato dall’Università di Roma Tor Vergata ha scoperto che quattro settimane di dieta mediterranea biologica sono sufficienti per modificare in modo misurabile la composizione...