Salute 22 Luglio 2024 09:58

Long Covid, dall’inizio della pandemia le probabilità di svilupparlo si sono ridotte di tre volte

Le prove in uno studio su 440mila persone: tra le cause principali vaccini e cambiamenti delle caratteristiche del virus SarsCoV2
Long Covid, dall’inizio della pandemia le probabilità di svilupparlo si sono ridotte di tre volte

Le probabilità di sviluppare il Long  Covid dall’inizio della pandemia ad oggi si sono ridotte di circa tre volte a causa dei cambiamenti nelle caratteristiche del virus SarsCoV2 e, soprattutto, delle vaccinazioni. È il dato che emerge da uno studio condotto da ricercatori della Washington University di Saint Louis pubblicato sul New England Journal of Medicine. La ricerca ha analizzato i dati di oltre 440mila veterani americani che hanno contratto Covid-19, confrontandoli con quelli di 4,7 milioni che non si erano ammalati, scoprendo che, se con il ceppo originario di virus SarCoV2, il rischio di Long Covid  era del 10,4%, con l’avvento della variante Delta si è scesi al  9,51%, per arrivare al 7,7% con il passaggio alle varianti della  famiglia Omicron.

I vaccini hanno fatto la differenza

A fare la differenza maggiore, però, sono stati i vaccini, che hanno ridotto il rischio di un ulteriore 70%, portandolo al 5,34% ai tempi di Delta e al 3,5% con Omicron. Attenzione, però: 3,5% è un valore tutt’altro per piccolo. “Moltiplicato per il gran numero di persone che continuano a  essere infettate e reinfettate, significa veramente tante  persone”, avverte il coordinatore della ricerca Ziyad Al-Aly. I ricercatori hanno anche scoperto che nel tempo sono cambiante le caratteristiche del Long Covid: se all’inizio si trattava di  problemi soprattutto cardiaci, cerebrali, renali e polmonari, con  l’avvento delle varianti Omicron sono cresciuti i disturbi  metabolici e gastrointestinali. “Si tende a credere che SarCoV2 sia un virus omogeneo, ma ogni variante ha la sua impronta digitale – aggiunge Al-Aly che mette  in guardia dai rischi del sottovalutare Covid – . Il Long Covid non  è finito – dice -. Non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo continuare a fare la vaccinazione annuale, perché i vaccini sono  la chiave per sopprimere il rischio di Long Covid. Se  abbandoniamo le vaccinazioni, è probabile che il rischio aumenti  di nuovo”, conclude.

 

 

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