Salute 2 Novembre 2021 10:58

“La farmacia che vorrei”: dalle richieste dei cittadini alle proposte di Federfarma

Marco Cossolo, presidente di Federfarma, in un’intervista a Sanità Informazione, commenta l’indagine di Altroconsumo sul rapporto  degli italiani con la farmacia, delineando ruoli e competenze del farmacista, tra  presente e futuro
di Isabella Faggiano

Uscire di casa e andare in farmacia non solo per comprare un farmaco, ma anche per essere supportati al rispetto del piano terapeutico, per effettuare esami diagnostici, di prevenzione o controllo, e vaccini. È cosi che i cittadini immaginano il ruolo del farmacista, un professionista sanitario sempre più vicino ai bisogni di salute. Ed è così che i farmacisti vogliono essere. A confermare il punto dei vista degli utenti è un’indagine di Altroconsumo che ha raccolto il parere di 1.500 italiani sul loro rapporto con la farmacia. Opinioni che Marco Cossolo, presidente di Federfarma ha commentato a Sanità Informazione, delineando ruoli e competenze del farmacista del presente e del futuro.

Le richieste dei cittadini

Tamponi, vaccini, stampa del Green pass sono solo alcuni dei più recenti servizi offerti direttamente in farmacia. In aggiunta, stando ai risultati dell’indagine di Altroconsumo, i cittadini vorrebbero poter usufruire della consegna a domicilio dei farmaci in caso di emergenza e contare su un ruolo più attivo del farmacista nel monitoraggio della salute. «Che i cittadini avanzino delle richieste mi sembra un segnale assolutamente positivo – commenta il presidente di Federfarma, Marco Cossolo -. Di solito, si chiede di più a chi si ritiene in grado di offrirlo».

La “ricetta” di Federfarma

I servizi erogati dalla farmacia dovrebbero svilupparsi su tre principali direttrici che prevedano la dispensazione del farmaco, il monitoraggio dell’aderenza al piano terapeutico e l’assistenza al paziente cronico. «La dispensazione del farmaco non può limitarsi alla consegna dello stesso – spiega Cossolo -, ma deve comprendere un monitoraggio attento dell’aderenza terapeutica, sia offrendo consigli adeguati per una corretta assunzione del farmaco, sia per individuare i soggetti che non rispettano il piano terapeutico e segnalarli al medico di base. Lo stesso monitoraggio va garantito anche al paziente cronico, avvalendosi di strumenti innovativi come la telemedicina. Il tutto continuando ad occuparsi di campagne di vaccinazione e prevenzione, non solo nell’ambito dell’emergenza Covid».

Il nodo dei farmaci generici

I cittadini sono, invece, poco soddisfatti della gestione della vendita dei farmaci generici: stando ai risultati dell’indagine di Altroconsumo, il 39% degli interpellati ha dichiarato di aver dovuto comprare il farmaco di marca perché il generico non c’era. «La norma prevede incentivi  economici per il farmacista che dispensa il farmaco generico, proprio per incrementarne l’assunzione. Sarebbe stupido per il professionista rinunciarvi. Tuttavia – aggiunge Cossolo -, ho spesso riscontrato una scarsa ed inadeguata informazione dei cittadini sui farmaci generici che li rende refrattari all’utilizzo».

Mercato online

E sarà complice sempre la disinformazione se c’è chi compra farmaci online da siti privi dell’autorizzazione necessaria. Secondo i dati di Altroconsumo, tra coloro che hanno comprato prodotti online nell’ultimo anno ben il 29% (quasi uno su tre) ha dichiarato  di aver acquistato farmaci con ricetta, nonostante sia espressamente vietato dalla legge.

Dall’inizio di agosto ad oggi sono 95 i siti  per la vendita di farmaci online oscurati dai Nas. «Purtroppo la chiusura dei siti illegali non è la soluzione – commenta Cossolo -. Un sito oscurato viene subito riattivato sotto altro nome». Per questo, per arginare la vendita sul mercato nero è necessario che chi compra sia informato sui rischi che corre: «I farmaci venduti su questi siti non autorizzati nel migliore dei casi sono privi di principio attivo e quindi non hanno alcun effetto. Nel peggiore, invece, non essendo prodotti secondo le regole, potrebbero contenere una quantità di principio attivo superiore al necessario, con un’amplificazione degli effetti collaterali connessi. E fa riflettere – conclude –  che gli stessi cittadini sospettosi nei confronti di vaccini e farmaci equivalenti vadano, poi, a comprare su siti non autorizzati prodotti privi di qualsiasi garanzia».

 

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