Salute 2 Aprile 2025 11:16

Demenza, troppo colesterolo ‘cattivo’ ne aumenta il rischio

Le persone con bassi livelli di colesterolo cattivo hanno un rischio minore in particolare di Alzheimer e l'uso di farmaci, come le statine, si è mostrato ulteriormente protettivo
Demenza, troppo colesterolo ‘cattivo’ ne aumenta il rischio

Tenere sotto controllo il colesterolo cattivo non serve solo a scongiurare patologie cardiovascolari, ma potrebbe anche aiutare a prevenire la demenza. Stando ai risultati di uno studio condotto dagli esperti della Hallym University College of Medicine a Seul, infatti, le persone con bassi livelli di colesterolo lipoproteico LDL-C nel sangue – il cosiddetto colesterolo cattivo – hanno un rischio minore di demenza, e in particolare di Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry. L’uso di farmaci per ridurre il colesterolo, come le statine, si è mostrato ulteriormente efficace nel proteggere le persone.

I valori del colesterolo: dalla norma all’eccesso

Per comprendere appieno i risultati ottenuti dai ricercatori di Seul è necessario chiarire quali sia il livello di colesterolo cattivo considerato ‘nella norma’. Il valore del colesterolo cattivo a cui tutti dovrebbero aspirare è inferiore a 100 milligrammi/decilitro (mg/dl). Tra i 130-159 mg/dl è considerato al limite e meritevole di trattamento nei pazienti a rischio. Tra i 160-189 mg/dl indica una condizione di colesterolemia elevata. Oltre i 190 si tratta di una colesterolemia molto elevata e potenzialmente pericolosa per la salute.

Pazienti monitorati per 180 giorni

Gli esperti hanno consultato i dati raccolti in 11 diversi ospedali e seguito ogni paziente per almeno 180 giorni dopo il test del colesterolo. Sono state identificate 192.213 persone con valori di colesterolo cattivo inferiore a meno di 70  mg/dl e 379.006 pazienti con livelli superiori a circa 130 mg/dl. L’analisi delle successive diagnosi di demenza ha mostrato che livelli di LDL-C inferiori 70 mg/dl erano associati a una riduzione del 26% del rischio di demenza in generale e a una riduzione del 28% del rischio di Alzheimer, rispetto a livelli di LDL-C superiori a 130 mg/dl. L’effetto protettivo contro il declino cognitivo si attenua con livelli più bassi, fino a scomparire del tutto. A livelli di LDL-C inferiori a 55mg/dl si è registrata una riduzione del rischio del 18% sia per la demenza in generale sia per la malattia di Alzheimer rispetto a livelli di LDL-C superiori 130mg/dl.

L’effetto delle statine

Tra le persone con livelli di colesterolo cattivo inferiori a 70 mg/dl l’uso di statine è stato associato a una riduzione del 13% del rischio di demenza e a una riduzione del 12% del rischio di malattia di Alzheimer rispetto ai non utilizzatori. Sebbene non sia possibile stabilire un rapporto di causa ed effetto tra colesterolo e demenza, concludono gli autori, “bassi livelli di LDL-C sono significativamente associati a un rischio ridotto di demenza, con la terapia con statine che fornisce ulteriori effetti protettivi”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Malattie rare, ANPTT Onlus compie 10 anni: “Nasciamo dal bisogno di non sentirci soli”

Il Presidente Chiaramonte: "Grazie ai traguardi raggiunti possiamo iniziare a vivere in un mondo più equo, ma la strada verso una completa inclusione è ancora lunga"
Advocacy e Associazioni

Unicef: il suicidio è la quarta causa di morte negli adolescenti in 43 paesi

In occasione della Settimana Europea della Salute Mentale (19 – 25 maggio) l’Unicef sottolinea come il suicidio rappresenti la quarta causa di morte in ben 43 paesi al mondo
Advocacy e Associazioni

Giornata europea dei sibling: i fratelli protagonisti non solo per un giorno

Nel silenzio quotidiano delle case in cui si convive con la disabilità, ci sono fratelli e sorelle che imparano presto a essere forti, invisibili, resilienti. Ora, grazie a Parent Project, dive...
Sanità

Obesità, nasce la Rete italiana per contrastare la malattia

A promuovere la creazione della piattaforma permanente dedicata alla prevenzione, alla cura e all’innovazione è stata la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso)
di I.F.