Salute 20 Giugno 2024 18:29

Covid: studio rivela il perché alcune persone non si sono ammalate

Se alcune persone sembrano essere immuni all'infezione da Sars-CoV2 è perché presentano particolari caratteristiche immunitarie rispetto agli altri. A individuarle è stato uno studio pubblicato sulla rivista Nature
Covid: studio rivela il perché alcune persone non si sono ammalate

Se alcune persone sembrano essere immuni all’infezione da Sars-CoV2 è perché presentano particolari caratteristiche immunitarie rispetto agli altri. A individuarle e descriverle è stato un gruppo di ricercatori internazionali in uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Nello studio sono stati analizzate 16 persone che non erano mai state positive al virus Sars-CoV-2, né erano state vaccinate contro di esso. I ricercatori hanno spruzzato il virus nella sua variante originale nei nasi dei soggetti.

Alcune persone producono interferone nel sangue prima del previsto

I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi. In un gruppo, sei persone sono risultate positive in entrambi i test giornalieri per più di due giorni, presentando anche sintomi. In un altro gruppo, tre partecipanti sono risultati positivi in ​​uno solo dei test, e per non più di due giorni, senza sintomi. Nell’ultimo gruppo, sette persone sono risultate costantemente negative al coronavirus. In totale, i ricercatori hanno analizzato più di 600.000 cellule di sangue e nasali di tutti gli individui partecipanti. Ebbene, è emerso che nei gruppi secondo e terzo, i partecipanti hanno prodotto interferone – una sostanza che aiuta il sistema immunitario a combattere le infezioni – nel sangue prima che venisse prodotto nel rinofaringe, la parte superiore del naso dietro la gola da cui sono stati prelevati i campioni nasali.

Un gene può favore la prevenzione di un’infezione prolungata

Questi gruppi non presentavano nemmeno infezioni attive all’interno delle loro cellule T e macrofagi, che sono entrambi tipi di cellule immunitarie, nota il coautore dello studio Marko Nikolic dell’University College London. I risultati suggeriscono che gli alti livelli di attività di un gene del sistema immunitario chiamato HLA-DQA2 prima dell’esposizione al Sars-CoV-2 hanno aiutato a prevenire un’infezione prolungata. I risultati miglioreranno la comprensione delle risposte cellulari associate alla protezione dal Covid -19, il che potrebbe aiutare lo sviluppo di vaccini e trattamenti.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

ISS: “Proteggi il domani”, il rap fatto dai ragazzi per promuovere la vaccinazione anti-HPV

In occasione della Settimana Mondiale dell'Immunizzazione l'Istituto superiore di sanità diffonde “Proteggi il domani”, il rap per la prevenzione dell’Hpv fatto dai ragazzi pe...
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre: la carezza della Chiesa ai malati

Il Pontefice, dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale da cui era stato dimesso il 23 marzo scorso, si è spento il 21 aprile alle 7.35. Con lui se ne va un aut...