Salute 11 Luglio 2023 11:42

Covid: un nuovo monitor rileva le varianti in 5 minuti

Un gruppo di ricercatori della Washington University a St. Louis ha creato un monitor che può rilevare, in tempo reale, qualsiasi variante del virus Sars-CoV-2 in una stanza in soli 5 minuti
Covid: un nuovo monitor rileva le varianti in 5 minuti

Ora che la fase di emergenza della pandemia Covid-19 terminata, gli scienziati stanno cercando nuovi e più efficaci metodi per sorvegliare gli ambienti interni in tempo reale alla ricerca di varianti del virus e di altri agenti patogeni. Un gruppo di ricercatori della Washington University a St. Louis ha creato un monitor che può rilevare, in tempo reale, qualsiasi variante del virus Sars-CoV-2 in una stanza in soli 5 minuti. Il dispositivo economico, un prototipo, potrebbe essere utilizzato negli ospedali e nelle strutture sanitarie, nelle scuole e nei luoghi pubblici per aiutare a individuare Sars-CoV-2 e potenzialmente monitorare altri aerosol virali respiratori, come l’influenza o il virus respiratorio sinciziale (RSV). Il nuovo monitor, definito come il più sensibile attualmente disponibile, è stato descritto sulla rivista Nature Communications.

Il dispositivo è composto da un biosensore riconvertito

«Al momento non c’è nulla che ci dica quanto sicura sia una stanza», commenta John Cirrito, professore di neurologia alla School of Medicine della Washington University, tra gli autori dello studio. «Se ti trovi in una stanza con 100 persone, non vuoi vorresti scoprire dopo cinque giorni se ti sei ammalato o meno. L’idea di questo dispositivo – aggiunge – è che puoi sapere essenzialmente in tempo reale, o ogni 5 minuti, se c’è un virus attivo». In precedenza i ricercatori hanno sviluppato un biosensore a micro-immunoelettrodo (MIE) che rileva la proteina beta-amiloide, noto biomarcatore per la malattia di Alzheimer. Successivamente si sono chiesti se questo biosensore potesse essere convertito in un rilevatore per il Sars-CoV-2.

Il monitor riconosce il virus in 5 minuti

Per convertire il biosensore i ricercatori hanno sostituito l’anticorpo che riconosce la beta-amiloide con un nanocorpo di lama che riconosce la proteina Spike del virus Sars-CoV-2. «L’approccio elettrochimico basato su nanocorpo è più rapido nel rilevare il virus perché non ha bisogno di un reagente o di molti passaggi di elaborazione», spiegano i ricercatori. «Il Sars-CoV-2 si lega ai nanocorpi sulla superficie e possiamo indurre l’ossidazione delle tirosine sulla superficie del virus utilizzando una tecnica chiamata voltammetria a onda quadra per ottenere una misura della quantità di virus nel campione», aggiungono. Gli scienziati hanno integrato il biosensore in un campionatore d’aria che funziona sulla base della tecnologia del ciclone umido: l’aria entra nel campionatore a velocità molto elevate e si mescola con il fluido che riveste le pareti del campionatore creando un vortice superficiale, intrappolando così gli aerosol del virus.

Il dispositivi consente di campionare un grande volume di aria

Il campionatore a ciclone umido è dotato di una pompa automatizzata che raccoglie il fluido e lo invia al biosensore per una rilevazione senza interruzioni del virus mediante elettrochimica. «La sfida con i rilevatori di aerosol trasportati dall’aria è che il livello di virus nell’aria interna è così diluito che si avvicina al limite di rilevazione della reazione a catena della polimerasi (PCR) ed è come trovare un ago in un pagliaio», spiegano gli scienziati. «L’elevato recupero del virus mediante il ciclone umido può essere attribuito al suo flusso estremamente elevato, che gli consente di campionare un volume d’aria maggiore durante una raccolta del campione di 5 minuti rispetto ai campionatori disponibili in commercio», aggiunge.

I primi test sul monitor sono promettenti

La maggior parte dei campionatori bioaerosol commerciali funziona a flussi relativamente bassi, mentre il monitor del team ha un flusso di circa 1.000 litri al minuto, rendendolo uno dei dispositivi con il flusso più elevato disponibili. È anche compatto, largo circa 30 cm e alto 25 cm, e si illumina quando viene rilevato un virus, avvisando gli amministratori di aumentare il flusso d’aria o la circolazione nella stanza. I ricercatori hanno testato il monitor negli appartamenti di due pazienti positivi al Covid-19. I risultati della PCR in tempo reale sui campioni d’aria prelevati dalle camere da letto sono stati confrontati con i campioni d’aria prelevati da una stanza di controllo priva di virus. I dispositivi hanno rilevato l’RNA del virus nei campioni d’aria delle camere da letto, ma non hanno rilevato nessun virus nei campioni d’aria di controllo. Negli esperimenti di laboratorio in cui Sars-CoV-2 era presente nell’aerosol in una camera delle dimensioni di una stanza, il ciclone umido e il biosensore sono stati in grado di rilevare diversi livelli di concentrazione del virus nell’aria dopo solo pochi minuti di campionamento.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Airc, 60 anni di attività: tornano i ‘Giorni della ricerca’ e i Cioccolatini della solidarietà

Dalle piazze italiane ai media, fino al Quirinale, un calendario ricco di eventi per informare, sensibilizzare e raccogliere fondi a favore di oltre 5.400 ricercatori
di Redazione
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano