Salute 19 Novembre 2020 10:00

Vaccino Covid, Arcuri: «Prime dosi a operatori sanitari e RSA». Entro il 23 novembre le Regioni devono preparare il piano

Entro fine gennaio si prevedono 1,7 milioni di vaccinati al Covid in Italia. La comunicazione di Arcuri alle Regioni
Vaccino Covid, Arcuri: «Prime dosi a operatori sanitari e RSA». Entro il 23 novembre le Regioni devono preparare il piano

Entro fine gennaio 2021 l’Italia potrebbe dover vaccinare contro Covid-19 1,7 milioni di persone. Ora è necessario preparare un piano vaccini. La richiesta è arrivata attraverso una mail inviata alle Regioni dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Uno scenario da valutare, specie se il vaccino Pfizer, «ad oggi il più avanzato», specifica Arcuri, confermasse le tempistiche.

VACCINO, A CHI ANDRANNO LE PRIME DOSI?

«Con 3,4 milioni di dosi da somministrare – si legge nella mail – è necessario scegliere il target di cittadini a cui arriveranno le prime dosi». Su questo pochi dubbi: ospedali e residente per anziani, i principali canali di diffusione del virus.

Sistemati i luoghi più a rischio, continua la mail, «per gli altri vaccini in arrivo, destinati, invece, a tutte le altre categorie di cittadini, saranno previste modalità differenti di somministrazione, in linea con la ordinaria gestione vaccinale, attraverso una campagna su larga scala (es drive-through) a partire dalle persone con un elevato livello di fragilità».

MODALITÀ DI CONSEGNA

Nella comunicazione, Arcuri non dimentica di chiarire le modalità di consegna necessarie per mantenere l’integrità del vaccino. Per ora il vaccino deve essere consegnato «esclusivamente dal fornitore direttamente al punto di somministrazione». Le dosi arriveranno in borse di conservazione con massimo cinque scatole da 975 campioni l’una. Da quel momento il prodotto potrà rimanere nelle borse per 15 giorni dopo la consegna, «oppure 6 mesi qualora si disponga di celle frigorifere a temperatura -75°C+-15°C». Una volta estratto dalle borse di conservazione, il vaccino andrà utilizzato entro 6 ore.

È dunque urgente, sottolinea Arcuri, preparare un appropriato piano vaccini in tutte le Regioni e individuare da subito le strutture più idonee. Si attende un riscontro non oltre il 23 novembre. «Per ogni provincia – si chiarisce – il numero e la denominazione dei presidi ospedalieri all’interno dei quali si ritiene utile che il vaccino venga consegnato e somministrato; tale presidio ospedaliero dovrà essere in condizione di vaccinare almeno 2.000 persone o più persone ma con multipli di 1000 in 15 giorni».

Per ogni presidio ospedaliero andrà individuato «il numero di personale operante al suo interno, a qualunque titolo; il numero di personale sanitario e sociosanitario operante nel territorio, che potrà raggiungere il presidio ospedaliero in non più di 30-60 minuti; la disponibilità al loro interno di congelatori, con caratteristiche tali da consentire la conservazione del siero ed il relativo volume di spazio disponibile».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Vaccino anti-Covid, il 90% dei medici europei favorevole all’obbligo per la popolazione
I risultati del sondaggio sull’obbligo vaccinale realizzato dai paesi aderenti alla Federazione Europea dei Medici Salariati
Vaccino in gravidanza, ISS: «Sì dal secondo trimestre. Nessun pericolo in allattamento»
L'Istituto Superiore di Sanità aggiorna le indicazioni per la vaccinazione in gravidanza e allattamento
Cosa rischia il medico no vax?
Sono 644 i medici che sono stati sospesi perché non vaccinati. Ma cosa prevede la procedura? E cosa succede alla polizza RC professionale?
di Riccardo Cantini, intermediario assicurativo (Iscrizione RUI di IVASS: E000570258)
«Ecco perché ampliare l’obbligo del vaccino anti-Covid è possibile»
Intervista all'avvocato Fabio Frattini, penalista di Tivoli e componente della Giunta Nazionale dell'Unione Camere Penali Italiane (UCPI)
di Vanessa Seffer, Uff. stampa Cisl Medici Lazio
Vaccino in gravidanza, 450 donne al primo open day organizzato da Regione Lombardia
L’iniziativa del Dipartimento donna, mamma e neonato del Fatebenefratelli Sacco ha messo a disposizione un team di ginecologi ed ostetriche: «I vaccini a mRNA sono assolutamente sicuri in tutti i trimestri della gravidanza e durante l’allattamento»
di Federica Bosco
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Malattie rare, le Associazioni sollecitano l’Istituzione della Giornata nazionale per i Rare Siblings

Appello al Parlamento per approvare la Pdl presentata a inizio 2025 dall’on. Malavasi. Presentata “La primavera del Lupo farfalla”, la fiaba illustrata nata dalle parole dei bambini ...
Salute

STADA Health Report 2025: italiani consapevoli, ma resta la sfida su prevenzione e salute mentale

L’undicesima edizione europea e quinta italiana dello STADA Health Report fotografa il rapporto dei cittadini con la propria salute: la fiducia in medici e farmacisti resta alta, mentre prevenzi...
di Camilla De Fazio
Advocacy e Associazioni

Legge 104 e caregiver: tutte le novità tra permessi, congedi e smart working

Le novità introdotte per i caregiver dalla legge 104 rappresentano un passo avanti importante, ma secondo l’avvocato Alessia Maria Gatto non sono ancora sufficienti per rispondere piename...
Sanità

Intelligenza artificiale, approvata la legge quadro. Per i medici resta un supporto, non un surrogato

La soddisfazione della Fnomceo: “È un buon giorno per medici e cittadini, l’atto medico resta prerogativa dei professionisti”
Nutri e Previeni

La dieta mediterranea bio è meglio, effetti su microbiota in sole 4 settimane

Uno studio guidato dall’Università di Roma Tor Vergata ha scoperto che quattro settimane di dieta mediterranea biologica sono sufficienti per modificare in modo misurabile la composizione...