Dopo il fegato, il cuore, anche il pancreas entra a far parte della lista degli organi compromessi dall’assunzione di alcol, pure se moderata. Lo afferma un ampio studio internazionale guidato dall’IARC (Agenzia dell’OMS per la ricerca sul cancro), che ha analizzato quasi due milioni e mezzo di individui arruolati in 30 coorti prospettiche distribuite su quattro continenti: Asia, Australia, Europa e Nord America. La ricerca, appena pubblicata sulla rivista PLOS Medicine, è la più vasta mai condotto finora sul tema, e il suo messaggio è chiaro: ogni incremento di 10 grammi al giorno nel consumo di alcol aumenta del 3% il rischio di sviluppare il cancro al pancreas. “Fino ad oggi, le prove del legame tra alcol e cancro pancreatico erano inconcludenti – spiega Pietro Ferrari, responsabile dell’Unità Nutrizione e Metabolismo dello IARC e autore senior dello studio -. Ora possiamo dire che il cancro del pancreas è probabilmente un altro tipo di tumore associato al consumo di alcol, un collegamento che è stato ampiamente sottovalutato”.
I dati, raccolti tra il 1980 e il 2013, riguardano adulti con un’età media di 57 anni al momento dell’arruolamento e senza alcun sospetto di patologie oncologiche iniziali. Durante un follow-up, durato circa 16 anni, sono stati identificati 10.024 nuovi casi di cancro al pancreas. L’analisi ha mostrato una relazione dose-risposta tra il consumo alcolico e il rischio oncologico, con differenze significative tra uomini e donne. Nelle donne che bevevano tra 15 e 30 g di alcol al giorno (circa 1-2 bicchieri), il rischio aumentava del 12% rispetto a chi beveva poco (0,1-5 g/die). Negli uomini, il rischio era maggiore: +15% con 30-60 g/die, e fino al +36% con consumi superiori a 60 g/die. “I nostri risultati sono coerenti su scala globale e non dipendono da fattori confondenti come il fumo di sigaretta o il sesso – sottolinea Ferrari -.È un segnale importante per la salute pubblica e per la prevenzione dei tumori”.
Il tumore al pancreas è ad oggi uno dei più temuti: le diagnosi sono nella maggior parte dei casi tardive e lo rendono, per questo, difficile da sconfiggere. Secondo i dati dell’OMS, pur essendo il dodicesimo tumore più frequente al mondo, è responsabile del 5% di tutte le morti oncologiche, a causa della prognosi spesso infausta. L’IARC evidenzia che “la mortalità per tumore pancreatico è in crescita in molte parti del mondo”, rendendo urgente l’identificazione dei fattori di rischio modificabili. Il consumo di alcol è tra questi, e può essere oggetto di campagne di prevenzione mirate.
Il nuovo studio mette in discussione la percezione sociale dell’alcol, troppo spesso considerato innocuo se consumato “con moderazione”. Ma come già segnalato dal World Cancer Research Fund e ora confermato dall’IARC, non esiste una soglia sicura per quanto riguarda il rischio oncologico. “Anche piccole quantità di alcol possono aumentare il rischio di sviluppare tumori – spiega Ferrari –. Questo vale per il seno, il fegato, l’intestino, e ora anche per il pancreas”. Non si tratta di demonizzare il consumo, ma di informare in modo trasparente. “La prevenzione primaria – conclude il ricercatore – è fatta di scelte quotidiane: sapere che l’alcol è un fattore di rischio può aiutare le persone a decidere con maggiore consapevolezza”. IARC, alla luce dei risultati ottenuti, lancia un appello alla politica, sottolineando la necessitò di “aggiornare le raccomandazioni globali sul consumo di alcol, sensibilizzare i cittadini sui rischi anche a basse dosi, e includere il cancro al pancreas nelle campagne di prevenzione alcol-correlata”. Lo studio suggerisce inoltre che le misure di controllo dell’alcol, come le tasse, l’etichettatura chiara, le limitazioni alla pubblicità, potrebbero essere strumenti efficaci anche nella lotta contro il cancro pancreatico.
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