Salute 3 Luglio 2023 10:55

Aspartame, Oms potrebbe dichiararlo possibile cancerogeno: le reazioni

Usato da milioni di persone nel mondo come dolcificante e presente in oltre 6mila prodotti, dalle bibite agli yogurt agli sciroppi per la tosse, l’aspartame torna sotto i riflettori: l’agenzia dell’Oms specializzata nella ricerca sul cancro, lo Iarc, potrebbe infatti presto classificarlo come “possibile cancerogeno per l’uomo”. La notizia, anticipata dall’agenzia Reuters sul proprio sito, […]

Aspartame, Oms potrebbe dichiararlo possibile cancerogeno: le reazioni

Usato da milioni di persone nel mondo come dolcificante e presente in oltre 6mila prodotti, dalle bibite agli yogurt agli sciroppi per la tosse, l’aspartame torna sotto i riflettori: l’agenzia dell’Oms specializzata nella ricerca sul cancro, lo Iarc, potrebbe infatti presto classificarlo come “possibile cancerogeno per l’uomo”.

La notizia, anticipata dall’agenzia Reuters sul proprio sito, dovrebbe essere ufficializzata il 14 luglio con una valutazione che sara’ pubblicata sulla rivista Lancet Oncology. Ad oggi, la dose massima per il consumo e’ fissata a 40 mg al giorno per chilo di peso corporeo. Ma dopo 40 anni di utilizzo, e’ attesa questa nuova valutazione dello Iarc che, insieme alla Fao, dovra’ rivalutare la dose sicura per la sostanza. Il sistema di classificazione dell’agenzia dell’Oms prevede quattro categorie: il gruppo 1 e’ destinato alle sostanze per cui ci sono sufficienti prove di cancerogenicita’ ; le sostanze inserite nei gruppi 2A (probabile cancerogeno) e 2B (possibile cancerogeno) sono considerate potenzialmente in grado di favorire lo sviluppo di tumori, ma con differenti livelli di forza delle prove scientifiche disponibili.

L’aspartame sarebbe inserito nella categoria dei ‘possibili cancerogeni’, in cui, al momento sono presenti 322 sostanze. Gia’ il mese scorso, l’Oms si era pronunciato su questo e altri dolcificanti sconsigliandone l’uso per il controllo del peso o per ridurre il rischio di malattie. Il loro uso, secondo l’Oms, “non porta alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo negli adulti o nei bambini”, mentre potrebbe comportare “potenziali effetti indesiderati”, “come un aumento del rischio di diabete, malattie cardiovascolari e mortalita’ negli adulti”. Un campanello d’allarme quello dell’Oms, in attesa di una pronuncia definitiva, che ha suscitato la pronta reazione delle aziende del settore, mentre oncologi e nutrizionisti invitano comunque alla prudenza. Da parte sua, l’Associazione Internazionale dei Dolcificanti afferma infatti di “nutrire serie preoccupazioni per le speculazioni preliminari” sull’opinione dello Iarc “che potrebbero fuorviare i consumatori sulla sicurezza dell’aspartame”, sottolineando che si tratta di uno degli ingredienti “piu’ studiati nella storia, con oltre 90 agenzie in tutto il mondo che ne dichiarano la sicurezza”.

Invita invece alla prudenza Giorgio Calabrese, nutrizionista e presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del ministero della Salute: “Il mio consiglio e’ di far prevalere il principio di precauzione e su sostanze come l’aspartame e’ meglio, in generale, evitare il consumo abbondante e prolungato nel tempo”. Tuttavia, rileva, “anche se l’Oms e la Fao prenderanno una decisione in merito, a mio parere non potra’ comunque essere una posizione certa e definitiva e questo perche’ il problema non e’ solo la definizione della quantita’ giornaliera di aspartame da poter ingerire senza pericoli, ma anche capire se tale sostanza presa nelle quantita’ indicate risulti pero’ sicura sul lungo periodo, ovvero se consumata continuativamente per molto tempo. Come nutrizionista ho sempre sostenuto la migliore qualita’ dei prodotti naturali e dico ai giovani di non farsi illudere dalle cosiddette bevande ‘zero’. Sono comunque caloriche e stimolano la gastrite. Meglio l’acqua o succhi naturali di frutta”.

Resta comunque “Fondamentale”, secondo il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Saverio Cinieri, comprendere e definire “l’esatto dosaggio per l’assunzione dell’aspartame, ovvero la quantita’ che non induce a rischi”. Infatti, sottolinea, “alcune molecole risultano pericolose solo se utilizzate in quantita’ molto elevate, molto poco probabili da assumere da parte un individuo”. “Come consiglio generale – conclude – sarebbe comunque bene ridurre il consumo di prodotti industriali o dolcificanti, ma al tempo stesso andrebbe ridotto anche il consumo dello stesso zucchero che, in quantita’ eccessive, ha una potenziale tossicita’ per l’organismo”.

Se l’aspartame sara’ dichiarato cancerogeno, “dovra’ essere definitivamente detta la parola fine a ogni possibilita’ di presentare a livello di Unione Europea una proposta di etichetta a colori Nutriscore, che attualmente nei supermercati boccia con il colore rosso cibi con zuccheri naturali e promuove con quello verde le piu’ note bibite gassate ricche di aspartame, di cui non si conosce neanche la ricetta completa”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la notizia che l’International Agency for Research on Cancer (Iarc), l’agenzia dell’Oms specializzata nella ricerca sul cancro, potrebbe presto classificare il dolcificante artificiale aspartame come “possibile cancerogeno per l’uomo”.

“Una novita’ che – sottolinea Coldiretti – dovrebbe metterne in dubbio la legittimita’ di utilizzo anche nei paesi in cui l’etichetta Nutriscore e’ gia’ stata adottata, come la Francia. L’aspartame non e’ peraltro utilizzato solo nelle bevande ma anche in altri alimenti, come dolciumi, cereali, patatine, gomme da masticare, esponendo quindi i consumatori meno attenti, spesso i piu’ piccoli, a effetti cumulativi e occorre dunque stare attenti all’etichetta che deve indicare tra gli ingredienti la presenza dell’additivo E951”. I dubbi e le preoccupazioni su un dolcificante artificiale come l’aspartame in commercio da quaranta anni, sottolinea Coldiretti, “dovrebbero peraltro indurre alla prudenza e al rispetto del principio di precauzione di fronte all’arrivo dei cibi artificiali e sintetici contro i quali e’ nata una inedita, larga e composita alleanza”. E la preoccupazione cresce anche all’estero dove i mercati contadini aderenti alla World Farmers Markets Coalition hanno siglato, conclude Coldiretti, “una grande alleanza mondiale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio la sana alimentazione e l’agricoltura di tutti i Paesi”.

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