Salute 6 Luglio 2020 12:18

Due interventi in una sala: a Bologna i medici operano un bimbo di 5 anni in 180 minuti

Dopo il trauma è stato necessario operarlo in un luogo comune a tutti. Un successo per le due equipe di sanitari coinvolte
Due interventi in una sala: a Bologna i medici operano un bimbo di 5 anni in 180 minuti

Utilizzare un’unica sala operatoria, quella dell’ospedale Maggiore di Bologna, concentrando in pochi metri quadrati le diverse professionalità necessarie (ortopediche pediatriche del Rizzoli e maxillo-facciale dell’Ausl di Bologna) per intervenire chirurgicamente su un bimbo di 5 anni.

Succede lo scorso 1 luglio all’ospedale Maggiore di Bologna, in 180 minuti, su un bimbo poli-traumatizzato per una caduta dall’alto, avvenuta nei giorni precedenti, a Santa Maria Codifiume nel ferrarese. Lunedì 29 giugno alle ore 22.37 è arrivata la telefonata di soccorso alla Centrale Operativa 118 Emilia Est. In 96 minuti dalla chiamata, il bimbo, dopo le prime cure ricevute dell’équipe medico-infermieristico dell’ambulanza ed elisoccorso accorse sul posto, è arrivato in volo all’ospedale Maggiore ed è stato immediatamente ricoverato in rianimazione per monitorare i diversi traumi subiti, fanno sapere dalla struttura ricostruendo le tappe della vicenda. «Attualmente il piccolo è ricoverato nel reparto di pediatria, diretto da Chiara Ghizzi, le sue condizioni sono in continuo miglioramento», precisano i sanitari.

I traumi in età pediatrica, per le particolari condizioni anatomiche e fisiologiche di un organismo in continua crescita, richiedono competenze specialistiche. Nello specifico, il bimbo doveva essere trasferito al Rizzoli per essere trattato dagli ortopedici pediatrici e in un secondo momento all’ospedale Bellaria per l’intervento maxillo-facciale. Ma le lesioni anatomiche multiple, rendevano «complesso e poco sicuro il trasferimento del paziente in altri ospedali», spiegano ancora i sanitari.

Così il 1 luglio, rianimatori, anestesisti, ortopedici, chirurghi maxillo-facciali, radiologi, chirurghi del trauma e pediatri, si sono coordinati per trattare il paziente presso un’unica sede, la sala operatoria dell’Ospedale Maggiore. Due gli interventi in sequenza (il primo ortopedico e subito dopo maxillo-facciale) ricorrendo ad un solo episodio di anestesia generale. Ciò ha permesso di accorciare i tempi di degenza, in modo da programmare quelli necessari per la riabilitazione. Entrambi gli interventi sono stati coordinati dall’équipe di rianimazione del Maggiore diretta da Carlo Coniglio insieme ad Alba Riccheo.

Con il primo intervento, eseguito da Tullia Tavernini dell’Ortopedia Pediatrica del Rizzoli (diretta da Stefano Stilli), è stata operata la frattura di femore ‘a cielo chiuso’: la scelta di questa tecnica particolare ha evitato al bambino ulteriori perdite ematiche e i rischi che queste rappresentano in un paziente politraumatizzato. Successivamente è entrata in azione l’équipe chirurgica della Maxillo facciale dell’Azienda Usl di Bologna diretta da Annamaria Baietti, che insieme a Gian Marco Prucher ha eseguito la parte ricostruttiva delle ossa del volto con tecniche di ricostruzioni immagini in 3D. Un Tc di controllo post operatorio, sempre in 3D, eseguito a 24H dall’intervento ha dimostrato «un perfetto riallineamento dei segmenti ossei fratturati», concludono i sanitari.

 

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITA INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Calvizie femminile, AME: «Gli androgeni non sono sempre una “spia”»
In Italia ne soffrono 4 milioni di donne. Gli esperti di AME: «È meglio intervenire tempestivamente, quando il danno è ancora limitato»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Unicef: il suicidio è la quarta causa di morte negli adolescenti in 43 paesi

In occasione della Settimana Europea della Salute Mentale (19 – 25 maggio) l’Unicef sottolinea come il suicidio rappresenti la quarta causa di morte in ben 43 paesi al mondo
Advocacy e Associazioni

Giornata europea dei sibling: i fratelli protagonisti non solo per un giorno

Nel silenzio quotidiano delle case in cui si convive con la disabilità, ci sono fratelli e sorelle che imparano presto a essere forti, invisibili, resilienti. Ora, grazie a Parent Project, dive...
Sanità

Obesità, nasce la Rete italiana per contrastare la malattia

A promuovere la creazione della piattaforma permanente dedicata alla prevenzione, alla cura e all’innovazione è stata la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso)
di I.F.