Salute 10 Ottobre 2025 08:52

Salute mentale, 1 adulto su 5 in Europa soffre di ansia o depressione

Rapporto Ocse “Mental Health Promotion and Prevention”: in Italia la situazione è in linea con la media europea, ma restano carenze strutturali: pochi psicologi, investimenti ridotti e mancanza di un piano nazionale aggiornato per la salute mentale
Salute mentale, 1 adulto su 5 in Europa soffre di ansia o depressione

Un adulto su cinque in Europa manifesta sintomi di ansia o depressione, ma solo una parte minima riceve un trattamento adeguato. È il dato allarmante che emerge dal nuovo rapporto dell’Ocse “Mental Health Promotion and Prevention 2025”, realizzato con il contributo della Commissione europea e pubblicato alla vigilia della Giornata mondiale della salute mentale. Il documento descrive una condizione diffusa ma ancora sottovalutata: “Molti sintomi depressivi lievi o moderati non vengono riconosciuti né trattati – sottolinea l’Ocse – con il rischio di evolvere in forme più gravi e con costi sociali crescenti”. La salute mentale, avverte il rapporto, non è solo una questione sanitaria, ma anche economica: le conseguenze dei disturbi psichici si riflettono sulla produttività, sull’istruzione e sull’intera coesione sociale.

Barriere economiche, stigma e disuguaglianze

Più di due terzi delle persone che avrebbero bisogno di assistenza psicologica non riescono ad accedervi. I motivi, spiega il report, sono molteplici: barriere economiche, lunghi tempi di attesa, scarsa disponibilità di professionisti e, ancora, il peso dello stigma che accompagna i disturbi mentali. Le conseguenze non sono solo individuali ma collettive: secondo l’Ocse, i costi diretti e indiretti della salute mentale superano il 4% del Pil nei Paesi dell’Unione europea. Un dato che riflette l’urgenza di politiche più efficaci di prevenzione e promozione del benessere psicologico, fin dalle scuole e dai luoghi di lavoro.

L’Italia: sintomi diffusi, risorse limitate

L’Italia si colloca in linea con la media europea per diffusione dei sintomi ansiosi e depressivi, ma presenta limiti evidenti sul fronte delle risorse. Nel nostro Paese, il rapporto segnala la presenza di 3,5 psicologi ogni mille abitanti e una spesa in prevenzione pari a solo lo 0,6% del Pil, ben al di sotto dei livelli dei Paesi nordici o dell’Europa centrale. A pesare, secondo l’Ocse, è anche la scarsa integrazione delle tecnologie digitali nei percorsi di salute mentale e l’assenza di un piano strategico nazionale aggiornato per la promozione del benessere psicologico. Un ritardo che rischia di ampliare le disuguaglianze di accesso e di lasciare senza risposta fasce di popolazione vulnerabili, come giovani e anziani.

L’appello dell’Ocse: investire in prevenzione e formazione

“Le buone pratiche, dagli interventi a scuola alla formazione del personale sanitario e non sanitario, devono essere implementate con urgenza”, raccomanda l’Ocse. Promuovere la salute mentale significa prevenire non solo la malattia, ma anche l’esclusione sociale e la perdita di benessere collettivo. Alla vigilia della Giornata mondiale della salute mentale, il messaggio è chiaro: la salute mentale è una priorità pubblica, non un lusso individuale. Servono più risorse, più professionisti e politiche coordinate che restituiscano centralità al benessere psicologico come parte integrante della salute di tutti.

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