Salute 14 Gennaio 2022 13:09

Omicron all’81% in Italia, rischio arancione per Valle D’Aosta. I dati ISS

l'Rt medio sui casi sintomatici è stato pari a 1,56, molto al di sopra della soglia epidemica. Diminuisce invece l'Rt ospedaliero, anche se con una variazione leggerissima (da 1,3 a 1,2)
Omicron all’81% in Italia, rischio arancione per Valle D’Aosta. I dati ISS

I numeri dell’incidenza settimana nazionale continuano ad aumentare, ora l’indice si trova a 1988 per 100 mila abitanti, contro il 1669 della scorsa settimana. I dati del flusso del Ministero della Salute parlano di un’ondata ancora in grado di aumentare, mentre gli scienziati spostano il picco sempre più in là tra fine gennaio e inizio febbraio.

Tra 22 dicembre e 4 gennaio l’Rt medio sui casi sintomatici è stato pari a 1,56, molto al di sopra della soglia epidemica. Diminuisce invece l’Rt ospedaliero, anche se con una variazione leggerissima (da 1,3 a 1,2). In terapia intensiva il tasso di occupazione è al 17,5%, mentre in aree mediche è al 27,1%.

Regioni e passaggi di colore

Sono 13 le Regioni classificate a rischio alto, 8 a rischi moderato di cui cinque con alta possibilità di progressione. La Valle d’Aosta rischia di passare dal colore giallo a quello arancione. La Campania di cambiare zona, da bianca a gialla. Attualmente in giallo ci sono Lombardia, Lazio, Abruzzo, Toscana, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Piemonte. Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano. In zona bianca invece: Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria.

Tracciamento in tilt

Raddoppia il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (649.489 vs 309.903 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (13% vs 16% la scorsa settimana). È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 50%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (39% vs 34%).

Omicron predominante

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità in Italia il 3 gennaio scorso la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata all’81%, con una variabilità regionale tra il 33% e il 100%, mentre la Delta era al 19% del campione esaminato. «Per l’indagine – spiega una nota Iss – è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni e Province autonome in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni e Province autonome e complessivamente 120 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità militare e sono stati sequenziati 2.632 campioni». Nel mentre il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che fa cessare le misure restrittive speciali previste per il Sudafrica e i Paesi limitrofi.

 

 

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