Nutri e Previeni 22 Settembre 2015 13:26

Grassi alimentari sul banco degli imputati: innocente il burro, colpevole la margarina

Grassi alimentari sul banco degli imputati: innocente il burro, colpevole la margarina

shutterstock_120899698Contrariamente a quanto sostenuto dalla ricerca biomedica negli ultimi venti anni, latte, burro, formaggi, lardo, pancetta e altri grassi animali, non sarebbero da ‘demonizzare’ più di tanto in riferimento alle malattie cardiovascolari: lo ha confermato Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy (NFI) commentando i risultati di una ricerca canadese pubblicata recentemente sul British Medical Journal.

La ricerca in questione (una metanalisi che ha incrociato i risultati di 50 studi osservazionali) ha assolto gli ‘acidi grassi saturi’ dall’accusa di essere associati a un aumentato rischio di morte o a malattie cardiache, ictus e diabete tipo 2.

Ma ha emesso, al contrario, una sentenza di colpevolezza nei confronti dei cosiddetti ‘acidi grassi trans’, cioè acidi grassi insaturi ma ‘idrogenati’ o induriti, come le margarine (contenute in molti prodotti industriali) o ancora prodotti dalla frittura con olii scaldati oltre il punto di fumo, o che hanno subito una trasformazione batterica durante la masticazione di ruminanti.

Dunque, se i primi non risultano associati a mortalità per tutte le cause, questi ultimi risultano associati a un aumento del 34% di morte per qualsiasi causa, del 28% di morte per malattia coronarica e del 21% per malattie cardiovascolari.

“Questo non significa – ha commentato Poli – che possiamo mangiare tutto il burro che vogliamo, perché gli effetti positivi sulla salute sono sempre prodotti dagli acidi grassi insaturi”: come l’olio extravergine di oliva o gli omega 3 contenuti nel pesce azzurro e omega 6 contenuti in legumi e frutta secca.   “Ma possiamo “togliere un po’ il pedale del freno” sui saturi (soprattutto dal latte e dai formaggi) – ha spiegato – “per ‘frenare’ decisamente sui ‘trans’, accelerando invece, sugli acidi grassi insaturi”.

Quello che invece sta emergendo sempre di più è la benefica funzione dei polifenoli, sostanze naturali che svolgono un’azione antiossidante, e “che – secondo Poli – dovremmo cercare dovunque essi si trovino: nel caffè, nella cioccolata amara, nella frutta secca, nell’olio extravergine di oliva, nei frutti rossi”. Come riconoscere l’olio extravergine che ne contiene di più? “I polifenoli sono amari. Gli oli extravergine che hanno un sapore più marcato sono quelli che ne contengono di più” – ha concluso Poli.

Articoli correlati
Tre tazze di tè al giorno allungano la vita
L'elisir di lunga vita esiste e si cela dentro tre tazze di tè al giorno. A dimostrarlo è uno studio condotto dalla Sichuan University di Chengdu, in Cina, e pubblicato sulla rivista The Lancet Regional Health – Western Pacific. I ricercatori hanno esaminato i dati di quasi 14.000 volontari britannici e cinesi e hanno rilevato che tre tazze di tè al giorno potrebbero rallentare l’invecchiamento biologico, grazie all'azione di diversi potenti composti
Svezzamento, l’85% dei pediatri suggerisce l’introduzione dell’olio extravergine già dai sei mesi
Dalla collaborazione tra FIMP-Coldiretti-Unaprol-Fondazione Evooschool un progetto formativo rivolto ai Pediatri di Famiglia che offre indicazioni pratiche da trasferire ai genitori per aiutarli nella scelta di prodotti che garantiscono la salute di bambini e ragazzi. Secondo l’indagine realizzata dalla FIMP, il 94% dei Pediatri ritiene utile o necessaria una maggior formazione sui valori nutritivi dell’olio EVO e sui benefici di salute nell’età evolutiva, e oltre l’80% si dichiara interessato ad acquisire competenze specifiche sul tema 
Tor Vergata capofila della cooperazione in Ciad: «Pochi medici e poca chirurgia, aiutiamo la loro sanità»
Il progetto mira a rafforzare le capacità tecniche e di innovazione nel settore sanitario in Ciad: sarà formato personale locale e vengono attivati servizi ospedalieri che non sono presenti, soprattutto nell’ambito della Chirurgia Generale, di Cardiologia e Gastroenterologia
Scoperto mix di polifenoli che riduce il rischio di ictus ischemico
Uno studio internazionale, sostenuto da SIRT500, ha individuato il giusto mix di polifenoli in grado di attivare le sirtuine, proteine che contribuiscono a prevenire e ridurre i danni da ictus ischemico. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutrients
Healthy lifespan, Della Morte Canosci: «Essere longevi non basta. Puntiamo a vivere senza malattie croniche»
Il professore dell’università di Miami: «Per una vita in salute è necessario ripristinare i meccanismi di difesa compromessi dall’età. Fondamentale il ruolo delle sirtuine: restrizione calorica, attività fisica e integratori naturali sono in grado di riattivarle»
di Isabella Faggiano
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

Un sistema sanitario più equo, sostenibile e vicino alla persona: il modello HEALTH+

Dalla prevenzione alla cronicità, fino all’esperienza vissuta lungo tutto il percorso di cura: il progetto Health+, realizzato da Novartis con il supporto operativo di IQVIA e sviluppato ...
di Marzia Caposio
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Salute

Paracetamolo in gravidanza e rischio autismo: la scienza smentisce le parole di Trump

Le dichiarazioni di Donald Trump contro l’uso del paracetamolo in gravidanza hanno suscitato allarme. Ma EMA, neuropsichiatri infantili e clinici italiani ribadiscono: nessuna evidenza scientifi...
Advocacy e Associazioni

ISS: assistenza pesa sui caregiver, 4 su 10 sviluppano una malattia cronica

Più del 40% dei caregiver riferisce di aver sviluppato malattie croniche di cui non soffrivano prima del loro lavoro di assistenza e cura. E' quanto emerge da una ricerca dell'Istituto Superior...