Lavoro e Professioni 30 Marzo 2020 14:10

Emergenza Covid-19, ma chi pensa alle altre malattie? A Pavia gli specialisti ambulatoriali fanno diagnosi in teleconsulto

Il progetto intende supportare il lavoro dei medici di famiglia alle prese con pazienti che necessitano di visite specialistiche. L'intervista al segretario di Cisl Medici Lombardia Danilo Mazzacane
di Federica Bosco

Medici specialisti ambulatoriali in prima linea sul territorio per rispondere alle richieste dei cittadini che non hanno sintomi riferibili al Covid-19, ma necessitano di un’assistenza medica. Il progetto porta la firma di CISL Medici Lombardia e del suo segretario Danilo Mazzacane, che raggiunto via Skype ci spiega il modello che da oggi è operativo a Pavia, su base volontaria, in attesa del sì dell’ASST locale.

«La nostra proposta riguarda un’attività operativa dei medici specialisti ambulatoriali per soddisfare le richieste di prestazioni urgenti che devono arrivare dal territorio. Ci mettiamo a disposizione dei medici di medicina generale con un teleconsulto per aiutarli a valutare se la richiesta del paziente può avere carattere di urgenza oppure no. Se ha carattere di urgenza, siamo pronti ad accoglierli nel nostro poliambulatorio di Pavia. Questa iniziativa, che abbiamo proposto a Regione Lombardia per essere diffusa in tutta la regione, è già stata accolta da alcune ASST, altre la stanno valutando e sicuramente la metteranno in atto a breve».

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«Le attività di coordinamento non sono semplici e i dispositivi di protezione mancano in tutti i Paesi interessati dalla pandemia – continua Mazzacane -. È inutile in questo momento fare una caccia alle streghe, ma è necessario adoperarsi con uno schema di collaborazione guardando ai fatti, cercando di mantenere tutte le misure di sicurezza possibili ed immaginabili per il personale sanitario che ha già perso troppi medici sul campo. Non abbiamo sufficienti ricambi, quindi abbiamo bisogno di mantenere l’integrità fisica di tutti i medici e gli operatori sanitari perché altrimenti sarebbe una sconfitta inevitabile».

Proprio la necessità di mantenere integro il comparto medico e al tempo stesso di far fronte alle esigenze sanitarie di una popolazione non colpita da Coronavirus, che è la maggioranza, ha spinto Mazzacane e la Cisl a definire nuovi percorsi: «Al momento la stima approssimativa dei contagiati è di 280mila a livello nazionale e ci rendiamo conto che tutto il resto della popolazione è numericamente più importante ed ha bisogno di cure oculistiche, dermatologiche, cardiologiche e quant’altro. Il nostro aiuto tramite il teleconsulto ha una doppia efficacia: valutare il carattere di urgenza e quindi di poterci apprestare, curare e visitare pazienti bisognosi con urgenza, ma anche di dare un supporto psicologico ai pazienti».

 

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