Lavoro e Professioni 13 Settembre 2018 14:56

Test Medicina, i genitori contestano il numero chiuso: «Sia creato sbarramento durante il corso di studi»

Tanti i genitori degli aspiranti camici bianchi davanti l'Università Federico II di Napoli il giorno della prova. E c'è chi sottolinea: «Se un ragazzo è bravo deve avere la possibilità di poterlo dimostrare non in un test che dura poco più di un’ora»
di Isabella Faggiano

C’è chi si è svegliato ancor prima che il sole sorgesse, chi ha percorso qualche centinaio di chilometri, chi, invece, ha deciso di trascorrere la notte in un albergo vicino per arrivare quanto più riposato possibile. In un modo o nell’altro, alle 8 del mattino erano già tutti lì, in attesa, davanti ai cancelli dell’università Federico II di Napoli. Accanto ai circa 6 mila studenti c’erano altrettanti accompagnatori: amici, parenti e, soprattutto, genitori.

Mamme e papà  che condividono i sogni, le speranze, ma anche le delusioni dei propri ragazzi. «Sono arrabbiato perché mio figlio ha già tentato il test tre volte e non è mai riuscito ad entrare, pur avendo raggiunto punteggi molto buoni». È cosi che Nicola, padre di Pietro, aspirante medico di Aversa, si sfoga ai microfoni di Sanità Informazione.

Dietro ai sacrifici di questi  6 mila giovani ci sono pure le rinunce di molti genitori: «Oggi, come durante tutti i precedenti tentativi, per accompagnare mio figlio – ha raccontato ancora Nicola – ho dovuto rinunciare ad un’intera giornata di lavoro». Giornata che, invece, ha trascorso consumando le suole delle scarpe, percorrendo avanti e indietro il viale antistante alle aule della Federico II.

LEGGI ANCHE: SPECIALE NUMERO CHIUSO

Durante i 100 minuti concessi agli aspiranti medici per dimostrare la loro preparazione ed aggiudicarsi un posto di studente di Medicina e Chirurgia, gli accompagnatori hanno formato una vera schiera, al di là del nastro rosso e bianco che i vigilanti hanno disposto per delimitare la zona accessibile solo a concorrenti e commissari d’esame.

Dalla maggior parte dei visi trapela tensione: c’è chi si rifiuta di parlare “per scaramanzia”, chi cerca distrazione nella lettura di un libro e chi stringendo un rosario tra le mani recita preghiere.

È qui che incontriamo Domenico, papà di Annalisa, intento a discutere con la madre di un altro candidato sulla possibilità di abolire il numero chiuso: «Vorrei scrivere una lettera al  ministro dell’Istruzione per esporre la mia proposta: eliminare il test d’ingresso e creare uno sbarramento durante il percorso di studio. Le porte del primo anno devono essere aperte a tutti, mentre al secondo anno accederanno solo coloro che avranno superato un numero minimo di esami».

Un’idea condivisa anche da Nicola, il papà di Pietro: «Se un ragazzo è bravo deve avere la possibilità di poterlo dimostrare durante il corso di almeno un anno. Le vere capacità di una persona non possono emergere in un test che dura poco più di un’ora».

Tra i genitori c’è anche chi appare più moderato o semplicemente rassegnato al “sistema numero chiuso”. «Il test d’ingresso – ha detto Cinzia, la mamma di una studentessa al suo secondo tentativo – dovrebbe essere una garanzia per la selezione dei più meritevoli. Ma, spesso, le domande sono troppo difficili per ragazzi appena diplomati. Sarei favorevole al numero chiuso – ha aggiunto – solo se questa valutazione diventasse un po’ più morbida».

Per ora Cinzia non vuole parlare d’altro: «Spero solo che questa volta sia quella buona per mia figlia. Studiare Medicina è il sogno più grande della sua vita». E per sapere se quest’anno sarà riuscita a realizzarlo dovrà attendere fino al 2 ottobre, giorno in cui saranno pubblicate le graduatorie nazionali.

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK <— CLICCA QUI

Articoli correlati
Morti in culla: più di 250 casi Sids all’anno in Italia, consigli e test su regole per «nanna» sicura
Nonostante decenni di ricerca intensiva, la sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids), conosciuta come «morte in culla», è un fenomeno ancora non del tutto noto. A fare il punto sulla ricerca, sui falsi miti, sui consigli da seguire per ridurre i rischi saranno gli esperti che prenderanno parte conferenza internazionale dedicata alla morte in culla e alla morte perinatale dell’ISPID – International Society for the study and prevention of Perinatal and Infant Death, che si terrà dal 6 all'8 ottobre a Firenze
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
Test Medicina: con ricorso iscrizione con riserva, per esclusi “ultima spiaggia”
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Negli ultimi 20 anni lo strumento del ricorso alla giustizia amministrativa ha permesso a decine di migliaia di studenti, esclusi ai test di selezione alla Facoltà di Medicina, di iscriversi ai corsi, di studiare, di fare gli esami e infine di laurearsi. L'esperienza indica che gli studenti entrati con il ricorso, forse anche perché più motivati, sono tra coloro che possono vantare un ottimo percorso accademico»
Test Medicina: 3 studenti su 4 “bocciati”, ma con il ricorso è possibile rientrare
Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un gruppo di aspiranti medici, esclusi alla selezione iniziale, ammessi alla facoltà di Medicina con riserva. Grazie al sostegno degli avvocati di Consulcesi, ora sono a tutti gli effetti studenti di Medicina e potranno realizzare il sogno di indossare il camice bianco
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Prevenzione è Salute”: educazione e controlli gratuiti per cittadini e comunità

La prevenzione come frontiera della salute pubblica: dalla prevenzione cardiovascolare, cardiometabolica e femminile, alla promozione di stili di vita sani e screening gratuiti. Con la campagna nazion...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

FoAIRC: via a “I Giorni della Ricerca”. Mattarella: “Nuove terapie hanno aperto strade alla vita”

Si è tenuta questa mattina a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  l’annuale cerimonia dedicata a I Giorni della Ricerca di Fondazione AIRC
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio