Advocacy e Associazioni 17 Luglio 2025 16:00

Infezioni sessualmente trasmesse: “Barriere e soluzioni per la diagnosi precoce”

Presentato alla Camera il Report frutto di due sondaggi e un Focus Group individuano criticità e proposte: informazione, prevenzione, formazione degli operatori sanitari e modello Hub&Spoke
di I.F.
Infezioni sessualmente trasmesse: “Barriere e soluzioni per la diagnosi precoce”

Mentre le infezioni sessualmente trasmesse (IST) continuano a crescere, emerge la necessità di un modello innovativo e integrato per garantire una diagnosi precoce efficace e sostenibile. Punta in questa direzione il Report “Infezioni Sessualmente Trasmesse: Barriere e soluzioni della diagnosi precoce”, presentato oggi alla Camera dei Deputati. Il Documento è nato dall’analisi di due sondaggi e dal lavoro di un Focus Group multidisciplinare che coinvolge esperti di microbiologia, dermatologia, ginecologia e salute pubblica. Il progetto fotografa la situazione italiana sulle IST, mettendo a fuoco le principali difficoltà nell’accesso ai test diagnostici e proponendo un percorso di azioni concrete per migliorare la prevenzione, la formazione degli operatori e la capillarità dei servizi sul territorio.

Barriere culturali e conoscenza insufficiente

I dati emersi sono allarmanti: nonostante l’87% della popolazione conosca le infezioni sessualmente trasmesse e l’80% sia a conoscenza dell’esistenza di test diagnostici, solo tre persone su 10 li hanno mai effettuati. Inoltre, tra coloro che non hanno mai fatto un test, quasi la metà non sa a quale struttura rivolgersi. A pesare sono soprattutto lo stigma sociale e la scarsa informazione. Si aggiunge poi una diffusa insoddisfazione per le informazioni ricevute dal medico di fiducia, che nel 60% dei casi è identificato come ginecologo o andrologo, anche se manca una figura specialistica predominante. Questo mix di fattori contribuisce a rallentare la diagnosi precoce e la presa in carico tempestiva.

Quattro direttrici di intervento

Per superare queste barriere, il Focus Group ha indicato quattro direttrici di intervento fondamentali, che si intrecciano tra loro e offrono una strada concreta da percorrere. Innanzitutto, è necessaria una campagna di informazione efficace e capillare, soprattutto rivolta ai più giovani e alle famiglie, per aumentare la consapevolezza sulle IST e stimolare il coinvolgimento attivo dei cittadini. In secondo luogo, vanno potenziati gli interventi di prevenzione e la diagnosi precoce, garantendo un accesso equo e facilitato ai test diagnostici su tutto il territorio nazionale. Sul fronte della formazione, è fondamentale investire nella preparazione di tutti gli operatori sanitari — non solo infettivologi, ma anche ginecologi, dermatologi, medici di medicina generale, ostetriche, infermieri e farmacisti — affinché assumano un ruolo proattivo nel sensibilizzare e accompagnare i pazienti. Infine, va sviluppato un modello organizzativo di tipo Hub&Spoke che rafforzi la rete territoriale, facilitando l’integrazione tra centri specialistici e servizi locali, così da garantire risposte tempestive ed efficaci.

Dati allarmi e rischi per la salute pubblica

“I dati dell’Istituto Superiore di Sanità per il 2023 confermano un aumento delle IST del 9% rispetto al 2022 e del 17% rispetto al 2021 – Barbara Suligoi, Direttrice del Centro Operativo AIDS dell’ISS -. Molte infezioni batteriche, come clamidia, gonorrea e trichomonas, restano asintomatiche e non diagnosticate, con rischi importanti per la salute, tra cui infertilità, complicanze in gravidanza e un maggior rischio di HIV. È indispensabile quindi una maggiore capillarità dei centri IST e una diagnosi precoce per prevenire complicanze anche gravi”.

Test diagnostici: potenzialità inespresse

I numeri relativi ai test diagnostici sono preoccupanti. Nel 2021 sono stati effettuati poco più di 11.600 test in Italia, a fronte di oltre 37 milioni di persone sessualmente attive. “Il 90% dei casi viene diagnosticato solo dopo che l’infezione è già avvenuta — sottolinea Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI — eppure i test sono affidabili e i referti possono essere emessi in meno di 24 ore. Serve un impegno concreto delle istituzioni per campagne di screening diffuse e per valorizzare il ruolo centrale del medico di famiglia e del pediatra di libera scelta, che devono poter prescrivere i test o indirizzare lo specialista in modo efficace”.

L’appello degli esperti

“Le infezioni sessualmente trasmesse riguardano tutta la popolazione, ma soprattutto i giovani — sottolinea Luca Bello, Presidente SIMaST —. Per questo serve un’educazione sessuale chiara e capillare, a partire dalla scuola. Al tempo stesso, bisogna formare adeguatamente tutto il personale sanitario che si trova in prima linea, perché sappia riconoscere, diagnosticare e affrontare il tema con competenza e sensibilità”.

L’impegno delle istituzioni

L’onorevole Mauro D’Attis, promotore dell’incontro, ha ribadito la necessità di un’azione pubblica integrata e condivisa: “Prevenzione e diagnosi precoce devono diventare una priorità delle politiche sanitarie, con il coinvolgimento attivo del Terzo Settore e delle istituzioni locali”. Per l’ onorevole Gian Antonio Girelli serve “una strategia nazionale che promuova l’accesso ai test, campagne informative continue e servizi territoriali più vicini ai cittadini, soprattutto ai più giovani. Solo superando stigma e disinformazione – conclude – potremo garantire una prevenzione efficace e sostenibile”.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Virus Respiratorio Sinciziale, una minaccia per anziani e fragili. Ma pochi conoscono il vaccino

Ogni anno in Italia si stimano 26mila ricoveri e 1.800 decessi per RSV tra gli over 60. Ma secondo una recente survey, il 50% dei pazienti con patologie respiratorie non sa nemmeno dell’esistenz...
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”
Salute

Diabete, Glifozine arriva in farmacia e senza piano terapeutico

Le reazioni delle istituzioni e delle associazioni dei pazienti alla decisione dell'Aifa: “Una semplificazione concreta per milioni di pazienti”
di I.F.