Salute 24 Maggio 2023 10:49

«Campania, la sanità pubblica funziona solo i primi cinque giorni del mese. E anche i pugliesi si curano fuori Regione»

Latella (Cittadinanzattiva Campania): «Le strutture private convenzionate dispongono di specifici budget mensili per erogare prestazioni in convenzione con il SSR. Esaurita questa somma, bisognerà attendere l’inizio del mese successivo per poterne usufruire nuovamente»

È molto probabile che, trovandosi a passare davanti ad una struttura sanitaria privata convenzionata in Campania, il primo giorno del mese, si noterà un’insolita fila di persone che, pazientemente, attendono il proprio turno. È altrettanto probabile che la stessa scena si ripeterà all’indomani e nei quattro, cinque giorni successivi. Ad una settimana dall’inizio del mese, poi, quella stessa struttura apparirà deserta, o quasi. In fila ci saranno soltanto coloro che le prestazioni possono pagarsele di tasca propria. Perché? «La Regione Campania, con apposita delibera, ha introdotto un tetto di struttura per ogni singola branca di specialistica ambulatoriale – spiega Lorenzo Latella, segretario di Cittadinanzattiva Campania, ai microfoni di Sanità Informazione -. Questo significa che le strutture private convenzionate dispongono di specifici budget mensili per erogare prestazioni in convenzione con il SSR. Esaurita questa somma, di solito non oltre la prima settimana di ogni mese, bisognerà attendere l’inizio di quello successivo per poter usufruire nuovamente del budget messo a disposizione dalla Sanità Pubblica».

Al privato l’85% delle prestazioni sanitarie pubbliche

Risultato? Le liste di attesa continuano inesorabilmente ad allungarsi. «In Campania l’85% delle prestazioni sanitarie pubbliche sono erogate da strutture private convenzionate. E se queste riescono a lavorare in convezione non più di cinque giorni al mese, le conseguenze sono facilmente immaginabili», aggiunge il segretario di Cittadinanzattiva Campania.
A questo punto della storia, una domanda sorge spontanea: perché il SSR della Campania riesce a rispondere solo al 15% dei bisogni di salute dei cittadini? «Per far funzionare bene le nostre strutture sanitarie pubbliche ci vorrebbe molto più personale: in Campania mancano 15 mila operatori sanitari», denuncia Latella.

Il sovraffollamento dei pronto soccorso

Nei pronto soccorso non va meglio. «Nel reparto di emergenza-urgenza dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno – racconta Domenico Bianchi, delegato di Cittadinanzattiva della città – sono impiegati 8 operatori a fronte di un’esigenza stimabile intorno alle 20 unità. La situazione già drammatica, peggiorerà ulteriormente con l’arrivo della stagione estiva e l’assalto dei turisti».
Proseguendo verso Sud, lungo lo Stivale, la situazione non migliora. Anche in Puglia il personale impiegato nei pronto soccorso è ridotto ai minimi termini e i reparti ospedalieri sono poveri di personale specialistico.

La migrazione sanitaria

«I cittadini pugliesi sono così costretti a migrare in altre regioni per curarsi, creando un ulteriore aggravio per le casse del SSR ed anche per le famiglie dei pazienti costretti a pagarsi trasferta, vitto e alloggio mettendo mano al portafogli, racconta Matteo Valentino, segretario di Cittadinanzattiva Puglia -. Le liste di attesa, per qualsiasi specialità, non vanno al di sotto dei sette, otto mesi».
In Campania, invece, in tema di migrazione sanitaria si registrano i primi  progressi: «Fino a qualche anno fa, prima dell’esplosione della pandemia da Covid-19, la Campania spendeva oltre 370 milioni di euro coprire le spese di chi andava a curarsi fuori regione. Oggi siamo ad oltre 180 milioni. Una cifra in ribasso, ma decisamente ancora alta, che testimonia la necessità di migliorare l’assistenza sanitaria regionale sia in termini di qualità che – conclude Latella – di quantità».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano