Salute 10 Ottobre 2025 16:09

I papà anziani trasmettono più mutazioni responsabili di malattie

Anche gli uomini hanno un orologio biologico. Il rischio che i padri anziani trasmettano mutazioni patogene ai figli è più alto di quanto pensassimo. Lo rivela uno studio del Wellcome Sanger Institute, pubblicato su Nature
I papà anziani trasmettono più mutazioni responsabili di malattie

Anche gli uomini hanno un orologio biologico. Il rischio che i padri anziani trasmettano mutazioni patogene ai figli è più alto di quanto pensassimo. Uno studio del Wellcome Sanger Institute, nel Regno Unito, ha rivelato che tra gli uomini con poco più di 30 d’età, circa 1 spermatozoo su 50 presenta una mutazione patogena, percentuale che sale a quasi 1 su 20 all’età di 70 anni. “Lo studio dimostra chiaramente che i padri più anziani hanno un rischio maggiore di trasmettere mutazioni più patogene”, afferma Raheleh Rahbari del Wellcome Sanger Institute. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature.

Gli uomini dovrebbero comprendere l’importanza dell’età

I futuri genitori potrebbero voler tenerne conto, afferma Matthew Neville , membro del team di ricerca del Sanger Institute. “È una questione che le famiglie devono considerare quando prendono le proprie decisioni”, dichiara. Ad esempio, gli uomini più giovani potrebbero prendere in considerazione il congelamento dello sperma se ritengono improbabile avere figli prima di essere molto più grandi, mentre gli uomini più anziani che stanno pianificando di mettere su famiglia potrebbero valutare le diverse tecniche di screening disponibili. Studi recenti hanno dimostrato che ognuno di noi presenta circa 70 nuove mutazioni che nessuno dei genitori presenta nella maggior parte delle cellule del proprio corpo, con l’80% di queste mutazioni che si verificano nei testicoli del padre.

Una nuova tecnica di sequenziamento estremamente precisa

Per quantificare con precisione i rischi, gli scienziati hanno sequenziato il Dna di oltre 100mila spermatozoi prelevati da 81 uomini di età compresa tra i 24 e i 75 anni. Per farlo hanno impiegato una tecnica avanzata e innovativa chiamata duplex sequencing (NanoSeq). I normali metodi di sequenziamento hanno un tasso di errore troppo alto per contare in modo affidabile le mutazioni in una singola molecola di Dna. Il NanoSeq, invece, è estremamente preciso perché verifica la mutazione su entrambi i filamenti del Dna, garantendo che l’errore sia quasi impossibile. Questo metodo ha permesso loro di individuare un ampio range di mutazioni in più di 40 geni che contribuiscono a questo fenomeno di “sperma egoista”.

Il meccanismo delle cellule “egoiste”

La mutazione del Dna non è solo un evento casuale che si accumula lentamente nel tempo, come si pensava in precedenza. La causa principale dell’aumento esponenziale delle mutazioni è un fenomeno noto come “selezione positiva” all’interno delle cellule riproduttive maschili. Si basa sulla dinamica delle cellule staminali che producono lo sperma nei testicoli. Già nel 2003, Anne Goriely dell’Università di Oxford aveva intuito che alcune condizioni genetiche (come il nanismo) erano troppo comuni per essere spiegate da semplici mutazioni casuali. La dottoressa aveva ipotizzato che alcune di tali mutazioni potessero rendere le cellule staminali da cui nascono gli spermatozoi “egoisti”.

La proliferazione delle cellule mutanti

!ueste mutazioni conferiscono un vantaggio selettivo alle cellule staminali. Di conseguenza, le cellule mutanti iniziano a proliferare e moltiplicarsi molto più velocemente rispetto alle cellule sane. È come se queste cellule “egoiste” prendessero il sopravvento sulla catena di montaggio della produzione di sperma. Di conseguenza, la percentuale di spermatozoi che portano queste mutazioni dannose aumenta non in modo costante, ma esponenzialmente man mano che l’uomo invecchia. Ogni anno in più da adulti sarà più dannoso per il nascituro.

Le conseguenze delle mutazioni

Sebbene queste mutazioni “egoiste” costituiscano solo una piccola parte di tutte le mutazioni in generale, hanno un effetto sproporzionato. Questo perché, a differenza della maggior parte delle mutazioni casuali che colpiscono il “Dna spazzatura“, cioè senza conseguenze, le mutazioni egoiste colpiscono geni chiave. Nella maggior parte dei casi, queste mutazioni sono collegate a gravi disturbi del neurosviluppo, compreso l’autismo. Inoltre, alcune delle mutazioni riscontrate aumentano il rischio di sviluppare tumori nei bambini. I ricercatori hanno riscontrato un chiaro legame tra i geni coinvolti in questa selezione di cellule riproduttive e quelli che causano disturbi dello sviluppo.

 

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