Sanità 15 Ottobre 2025 15:24

Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: il progetto che rafforza la sanità digitale

Oltre 1,3 miliardi di investimenti, il 97% dei medici di base e pediatri già abilitati e un quarto dei cittadini che lo utilizza attivamente
di I.F.
Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: il progetto che rafforza la sanità digitale

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (FSE 2.0) rappresenta oggi uno dei pilastri della trasformazione digitale della sanità italiana. Con un investimento complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro e una governance condivisa con le Regioni, il progetto punta a costruire un sistema sanitario più connesso, equo e accessibile. È questo il messaggio emerso durante l’evento “L’innovazione nel sistema sanitario nazionale: Ecosistema Dati Sanitari – presente e futuro”, promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Ogni rivoluzione richiede tempo”

“Quando ci siamo assunti la responsabilità del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, lo abbiamo fatto consapevoli che ogni rivoluzione, anche la più piccola, richiede tempi di gestazione – commenta Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica -. Il nostro obiettivo è sempre stato chiaro: creare un sistema sanitario più efficiente, inclusivo e connesso, garantendo ai cittadini un accesso semplice ai propri dati e strumenti utili per la cura, la prevenzione e le politiche pubbliche”.

Quattro fronti di azione

Quando il Governo ha avviato il progetto, il quadro territoriale si presentava frammentato. Da qui la decisione di intervenire su quattro piani: tecnico, normativo, finanziario e formativo. Sul piano tecnico, è stata realizzata una standardizzazione dei documenti clinici e dei sistemi informativi. Grazie al Piano “Sanità connessa”, oltre 8.700 strutture sanitarie italiane dispongono ora di connessioni fino a 10 Gbps, di cui quasi 7mila già operative. Sono stati inoltre definiti standard nazionali per referti, lettere di dimissione, certificati vaccinali e cartelle cliniche, e progettato un Ecosistema dei Dati Sanitari (EDS) a modello federato, che mantiene autonomia e responsabilità a livello regionale.

Norme, risorse e formazione

Sul piano normativo, decreti e linee guida hanno definito la struttura del FSE e dell’Ecosistema Dati Sanitari, garantendo un coordinamento stabile tra Stato e Regioni. La Conferenza delle Regioni ha espresso parere favorevole su tutti i principali provvedimenti, segno di un dialogo istituzionale costruttivo.
Il piano finanziario complessivo, pari a 1,37 miliardi di euro, è articolato in tre linee principali:

  • 200 milioni per l’ecosistema dati e le infrastrutture di interoperabilità;

  • 610 milioni per l’adozione del FSE nelle Regioni;

  • 570 milioni per i progetti del Sistema Tessera Sanitaria.

Parallelamente, è stato avviato un ampio piano di formazione per i professionisti sanitari, sostenuto da 311 milioni di euro. L’86% delle Regioni ha già completato la fase operativa, con risultati significativi: il 90% ha formato figure apicali del SSR, l’81% i professionisti sanitari e il 67% i medici di medicina generale e pediatri.

Risultati concreti e fiducia crescente

Dopo tre anni di lavoro, i numeri confermano l’efficacia della strategia: l’87% dei medici specialisti ha accesso al FSE, il 97% dei medici di base e dei pediatri lo utilizza attivamente e il 43% dei cittadini ha dato il consenso alla consultazione dei propri dati. Di questi, uno su quattro ha già consultato il proprio fascicolo, un dato in costante crescita. Il prossimo passo sarà il nuovo portale nazionale del FSE, accessibile anche tramite IT-Wallet e App IO. La sperimentazione già avviata in Lombardia ha ridotto del 30% i no show alle visite, un modello che potrà essere esteso a livello nazionale per recuperare risorse e migliorare l’efficienza del sistema.

“Uno strumento per la programmazione sanitaria”

“Il FSE è essenziale anche per la programmazione sanitaria – afferma Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del SSN – perché consente di creare un vero data lake nazionale. Mettiamo in rete dati finora frammentati e accediamo a informazioni in tempo reale per individuare criticità, valutare le performance e allocare meglio le risorse”.

La chiave per una sanità digitale e partecipata

L’evento ha ribadito il ruolo del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 come asse strategico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e motore della trasformazione digitale del Servizio Sanitario Nazionale. Un progetto che unisce tecnologia, competenze e fiducia, per costruire una sanità più connessa, equa e vicina alle persone.

 

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