Salute 10 Settembre 2025 12:18

Disturbi mentali, moltiplicano il rischio di demenza fino a 11 volte

Una recente ricerca mostra un legame allarmante tra la coesistenza di disturbi psichiatrici, come ansia, depressione, psicosi e disturbo bipolare, e un rischio di demenza che cresce fino a undici volte
Disturbi mentali, moltiplicano il rischio di demenza fino a 11 volte

“Le probabilità di demenza aumentano significativamente con il numero di comorbidità psichiatriche, con la co-occorrenza di disturbi dell’umore e d’ansia che mostrano le più alte probabilità a posteriori”, è così che i ricercatori guidati da Édouard Baudouin dell’Hôpital Paul Brousse di Villejuif, in Francia, sintetizzano i risultati dello studio che ha indagato la correlazione tra disturbi mentali e demenza. La ricerca, pubblicata su BMJ Mental Health, ha incluso 3.688 pazienti, di età pari o superiore a 45 anni, afferenti al dipartimento di psichiatria dell’ospedale Bicêtre tra il 2009 e il 2023. Sono stati considerati pazienti con diagnosi di almeno un disturbo psichiatrico, comprendendo disturbi depressivi, disturbi d’ansia, disturbi psicotici, disturbi da uso di sostanze, disturbi di personalità e disturbi bipolari.

I risultati: più disturbi, più rischio

Tra i 3.688 soggetti, il 17,7% (653 pazienti) ha sviluppato demenza, con un’età media di 68,7 anni, mentre il gruppo senza demenza aveva un’età media di 58,2 anni. Rispetto a chi aveva un solo disturbo psichiatrico, il rischio di demenza cresce progressivamente con il numero di comorbidità. Chi conviveva con due disturbi aveva un rischio di 2,3 volte superiore, chi ne aveva tre di quattro volte, mentre chi presentava quattro disturbi o più raggiungeva un rischio pari a 11,1. In particolare, “i pazienti con co-occorrenza di disturbi dell’umore e d’ansia avevano una probabilità media a posteriori che variava dal 48% fino quasi al 90% di sviluppare demenza”.

Implicazioni cliniche

Gli autori sottolineano che i disturbi psichiatrici, già di per sé associati a un aumento del rischio di demenza, diventano un fattore amplificatore quando si presentano in combinazione. Per questo motivo, “dovrebbero essere sviluppate strategie di screening mirate per questi pazienti, con particolare attenzione a chi sviluppa più di un disturbo psichiatrico”. L’associazione così forte tra comorbidità psichiatriche e demenza potrebbe essere interpretata come un campanello d’allarme precoce, più che come un nesso causale diretto. I ricercatori suggeriscono quindi di includere strumenti di valutazione cognitiva sistematica nella presa in carico di chi soffre di disturbi mentali multipli, per favorire diagnosi precoci e interventi tempestivi.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio