Salute 16 Maggio 2025 09:39

Dispositivi digitali, Ocse: “Il 98% dei 15enni ha un telefonino”

Lanciato un appello per regole più chiare a supporto delle famiglie. Il 51% degli studenti quindicenni è in grado di modificare facilmente le impostazioni digitali per proteggere la propria privacy
Dispositivi digitali, Ocse: “Il 98% dei 15enni ha un telefonino”

Solo il 2% dei quindicenni non ha un telefonino. Tutti gli altri possono accedere a questi strumenti digitali in ogni momento della giornata e, spesso, senza la supervisione di un adulto. Una risorsa enorme a supporto dell’apprendimento, dell’intrattenimento e della connessione con i coetanei. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: come dimostrato da numerose evidenze scientifiche, un’esposizione precoce ed eccessiva alla realtà virtuale non è scevra da rischi. Secondo un nuovo rapporto dell’Ocse, un approccio completo per affrontare la vita digitale dei bambini deve comprendere politiche pubbliche basate sull’evidenza, misure di sicurezza nei servizi digitali e una guida e un supporto chiari a educatori e tutori per aiutare i bambini a gestire il loro coinvolgimento con le tecnologie digitali.

Il Report Ocse

Accesso e utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei minori, interazioni sociali online, esperienze negative e pratiche che aumentano o riducono il rischio sono solo alcuni dei 45 indicatori utilizzati nel Report. Dal documento emerge che mentre il 51% degli studenti quindicenni nei paesi Ocse dichiara di essere in grado di modificare facilmente le impostazioni digitali per proteggere la propria privacy, il 27,6% dichiara di condividere informazioni inventate sui social network e il 17% dichiara di sentirsi nervoso o ansioso senza i propri dispositivi digitali. Gli indicatori trattati nel Rapporto si riferiscono a comportamenti specifici e misurabili, fornendo una nuova risorsa pratica per orientare le decisioni politiche relative al benessere dei minori.

Cyberbullismo in aumento

I dati mostrano inoltre che il cyberbullismo è in aumento in tutti i paesi Ocse e una minoranza significativa di ragazzi segnala un utilizzo problematico dei social media. Inoltre, si è scoperto che lunghi periodi di tempo trascorsi online precludono altre attività preziose e arricchenti come la lettura, l’esercizio fisico o la socializzazione di persona con gli amici, ampiamente riconosciute come essenziali per lo sviluppo cognitivo e socio-emotivo dei bambini

“È fondamentale che tutte le parti interessate collaborino per proteggere e supportare i bambini mentre navigano nel mondo digitale, considerando anche la loro situazione offline, poiché i rischi per il benessere dei bambini in entrambi i mondi spesso si rafforzano a vicenda – commenta il Segretario Generale dell’Ocse, Mathias Cormann -. Rafforzare la regolamentazione e altri strumenti politici, migliorare l’alfabetizzazione e le competenze digitali dei bambini, fornire orientamenti a genitori e tutori, ampliare la base di dati sulle attività digitali dei bambini e il loro impatto e integrare le prospettive dei bambini nella progettazione delle politiche può contribuire a migliorare la sicurezza, il benessere e le opportunità nel mondo online”.

Le proposte dell’Ocse

In molti Paesi non è stato ancora valutato il tempo che i bambini trascorrono davanti a schermi e attività digitali, né la natura di tali attività e gli impatti dell’esposizione e dell’uso degli schermi sui bambini di tutte le età. Colmare queste lacune, sottolinea l’Ocase, “migliorerebbe le capacità di monitoraggio, la comprensione e la capacità dei Paesi di mitigare i rischi per il benessere dei bambini”. Il rapporto fornisce indicazioni su come sfruttare le fonti di dati esistenti per colmare le lacune e sottolinea l’importanza di raccogliere le prospettive delle parti interessate, tra cui genitori, bambini, educatori, fornitori di servizi digitali, professionisti sanitari ed esperti, per orientare lo sviluppo di politiche e supporti efficaci.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”