Contributi e Opinioni 1 Dicembre 2020 16:26

Covid: disturbi dell’alimentazione in aumento del 30%, sempre più bambini e adolescenti

«Con la pandemia da coronavirus sono aumentati i disturbi dell’alimentazione. Soprattutto fra i ragazzi il cibo è diventato una scappatoia per affrontare i cambiamenti traumatici che questa emergenza comporta». A lanciare l’allarme è Arianna Di Napoli, psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale specializzata nel trattamento di pazienti con disturbi del comportamento alimentare da 12 anni a […]

«Con la pandemia da coronavirus sono aumentati i disturbi dell’alimentazione. Soprattutto fra i ragazzi il cibo è diventato una scappatoia per affrontare i cambiamenti traumatici che questa emergenza comporta». A lanciare l’allarme è Arianna Di Napoli, psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale specializzata nel trattamento di pazienti con disturbi del comportamento alimentare da 12 anni a Riccione.

Un’analisi che arriva dall’Osservatorio epidemiologico del ministero della Salute ha messo in evidenza un aumento di casi post lockdown da febbraio a  maggio del 30% in bambini e preadolescenti. Anche l’Istituto Superiore della Sanità ha evidenziato il rischio di ricaduta o peggioramento della problematica, l’aumento del rischio di infezione da COVID-19 in chi soffre di disturbi o disordini dell’alimentazione, la possibile comparsa di questa tipologia di disturbo e la scarsità dell’offerta di trattamenti psicologici e psichiatrici nel corso dell’emergenza COVID-19. «Ed è proprio sull’ultimo punto che psicoterapeuti e professionisti sanitari hanno deciso di elaborare ed attuare nuove strategie per essere al fianco dei pazienti», riferisce Di Napoli.

Cos’è un disturbo del comportamento alimentare?

«Mangiare e vomitare, digiunare, trascorrere ore ed ore facendo attività fisica o sui gruppi Internet che incitano alla magrezza ma soprattutto avere pensieri e vivere emozioni che non permettono di stare bene con sé stessi e causando disagio nei rapporti interpersonali e nel contesto lavorativo e scolastico abbassando così la qualità di vita – si legge in una nota -. Non è il peso a determinare la gravità ma una bassa autostima accompagnata dalla ricerca di perfezionismo che si cerca di raggiungere attraverso il controllo del cibo e del peso, sia che si parli di binge eating, anoressia, bulimia, ortoressia e altre variazioni del disturbo».

Secondo il Ministero della Salute, in Italia, più di tre milioni di persone soffrono di questa problematica, ma si stima possano essere di più dal momento che circa il 40% non chiede aiuto o non riceve una diagnosi. Il trattamento psicoterapeutico accompagnato nelle forme più gravi a quello farmacologico è il percorso di elezione con una stima dei pazienti guariti che arriva fino al 70%.

Nuove opportunità terapeutiche

Per far fronte alle restrizioni e ai limiti imposti dalla pandemia i professionisti sanitari hanno incrementato la terapia online, alternativa fondamentale che si è riscontrata valida ed equiparabile all’incontro vis a vis. Accanto alla psicoterapia è importante il ruolo delle associazioni e dei gruppi di pazienti, «un ottimo alleato al percorso terapeutico perché crea un filo diretto tra chi aiuta e chi chiede aiuto e affianca in maniera efficace le cure mediche» afferma la dottoressa Arianna Di Napoli. «Da un anno collaboro con Imma Venturo, Operatrice sanitaria e coach del percorso “Saziare la bulimia” che consiglio alle pazienti che cercano un sostegno ulteriore», aggiunge.

La storia

Imma Venturo, una operatrice Sanitaria ed una ex paziente con disturbo dell’alimentazione che ora ha come sua missione aiutare le altre donne a uscirne come lei. Come? Attraverso il book coaching: un percorso che si basa su tecniche di coaching mirate alla crescita di autostima e alla scoperta del proprio potenziale per superare i problemi con il cibo.

Dopo 25 anni di malattia, durante il ricovero durato un anno in una clinica specializzata ha tenuto un diario che l’ha aiutata a uscirne e che ora propone come strumento per la guarigione. Ora è una Coach dei disturbi alimentari che propone un percorso, sperimentato in primis su se stessa, “Saziare la Bulimia Life”, e trascorre parte della sua giornata a scovare persone e siti che inneggiano alla magrezza estrema per aiutare le ragazze a non cadere nella rete.

In maniera volontaria, offre ascolto e percorsi di auto aiuto sulla pagina Facebook e il Blog. Non solo, ha creato un circuito di sostegno attivo 24 ore su 24 basato sul sostegno tra pari, ma con un moderatore esperto, i cui principi ispiratori sono: assenza di giudizio, ascolto reciproco, accoglienza. A chi le chiede aiuto, racconta come lei è uscita dalla dipendenza da cibo, e aiuta ad apprendere regole routinarie, scrittura di un diario, momenti di riflessione su di sé. Imma Venturo ha scritto un libro che raccoglie gli appunti del suo diario e percorso di cura che aiuta a capire come “Saziare la Bulimia”.  È possibile ascoltare i suoi consigli giornalieri sulla pagina Facebook Saziare la bulimia, sui canali social Instagram e Telegram.

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