Salute 21 Ottobre 2025 17:35

Cancro, la nuova frontiera della ricerca: “Rompere l’ecosistema del tumore per vincere la resistenza”

Al 7° Workshop di Oncologia Traslazionale esperti internazionali e giovani ricercatori tracciano la nuova rotta della ricerca: combinazioni di farmaci, biopsia liquida, organoidi e intelligenza artificiale per anticipare le metastasi

di Redazione
Cancro, la nuova frontiera della ricerca: “Rompere l’ecosistema del tumore per vincere la resistenza”

Il cancro non è più visto come un insieme di cellule da distruggere, ma come un ecosistema complesso che comunica, si adatta e impara a difendersi. È questa la nuova sfida della ricerca oncologica, al centro del 7° Workshop di Oncologia Traslazionale svoltosi all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) di Roma. Tra i protagonisti della due giorni, Robert Nisticò (Presidente AIFA), Lillian Siu (Presidente eletto AACR) e Anna Mondino (Direttrice Scientifica AIRC), insieme a oncologi, chirurghi e giovani ricercatori italiani e internazionali. “Il tumore è un ecosistema – spiega Giovanni Blandino, direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena – va colpito nelle sue alleanze, spezzando la rete di complicità biologiche che lo rendono più forte. L’obiettivo è ripensare le terapie in chiave ecosistemica per interrompere i meccanismi che alimentano la resistenza”.

Dalle combinazioni di farmaci alla biopsia liquida

Nonostante i progressi terapeutici degli ultimi dieci anni, una parte dei pazienti sviluppa resistenza ai trattamenti, innata o acquisita nel tempo. Le strategie più promettenti oggi combinano farmaci mirati e immunoterapia, agendo su più vie di fuga del tumore. A queste si affianca la biopsia liquida, tecnica che permette di monitorare l’evoluzione della malattia in modo non invasivo, analizzando sangue, saliva o urina. “È un approccio eticamente sostenibile – aggiunge Blandino – che evita ai pazienti con metastasi multiple biopsie solide ripetute, fornendo al tempo stesso informazioni preziose sulla resistenza”.

Organoidi e intelligenza artificiale per anticipare le metastasi

La ricerca più innovativa si muove tra organoidi, intelligenza artificiale e biobanche. Gli organoidi, piccole repliche tridimensionali del tumore ottenute dalle cellule del paziente, consentono di testare nuove combinazioni di farmaci in laboratorio, simulando la risposta clinica e riducendo tempi e tossicità. Le biobanche rappresentano invece il cuore pulsante della ricerca traslazionale: raccogliere e conservare campioni tumorali significa poter studiare, nel tempo, i meccanismi di adattamento che rendono il cancro così resistente. Le metastasi restano l’enigma più insidioso: pur geneticamente più semplici del tumore primario, sono biologicamente più adattabili, capaci di colonizzare organi diversi con sorprendente efficacia.

Ricerca e clinica unite per una sanità che cura la persona

All’Istituto Regina Elena, la ricerca traslazionale si traduce in un dialogo quotidiano tra laboratori e corsie: ogni caso clinico diventa esperienza di studio e ogni scoperta, potenziale cura. “Il futuro della ricerca oncologica dipende dalla capacità di integrare competenze, tecnologia e passione per il paziente – ha dichiarato Livio De Angelis, direttore generale IFO –. Il nostro obiettivo è prenderci cura della persona nella sua interezza, non solo dell’organo malato”. Accanto ai grandi nomi della scienza, il workshop ha dato spazio anche ai giovani ricercatori, protagonisti di una sessione interamente dedicata alle nuove generazioni. “La resistenza ai farmaci non è un muro invalicabile, ma una sfida che possiamo e dobbiamo vincere”, ha concluso Blandino.

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