Salute 13 Marzo 2025 12:12

Autismo: in un principio attivo antinfiammatorio la chiave per il recupero dei deficit comportamentali

Gli autori: "Non significa che sia stato individuato un farmaco contro l’autismo perché l'effetto è mediato da un tipo di cellule del sistema nervoso centrale". Lo studio apre nuove prospettive nella comprensione delle basi biologiche dell’autismo
Autismo: in un principio attivo antinfiammatorio la chiave per il recupero dei deficit comportamentali

In molti farmaci antimucolitici, antinfiammatori e antiossidanti è presente l’N-acetilcisteina, un principio attivo che potrebbe offrire dei benefici anche per il trattamento dei soggetti autistici con mutazione del gene Cntnap2. L’N-acetilcisteina ridurrebbe “sensibilmente l’infiammazione nel cervelletto, determinando il recupero dei deficit comportamentali”, spiega il team di ricercatori del Centro interdipartimentale mente e cervello dell’Università di Trento, che ha aperto “un nuovo fronte nello studio sull’autismo”. Il gruppo, coordinato da Yuri Bozzi, ha messo per la prima volta in correlazione l’insorgenza di disturbi dello spettro autistico con l’infiammazione del cervelletto.

I risultati della ricerca

La ricerca, iniziata cinque anni fa, si è concentrata sul ruolo del Cntnap2 nell’insorgenza di fenomeni infiammatori nel cervello e ha rivelato come l’infiammazione, in presenza dell’alterazione del gene, interessi il cervelletto e sia associata al controllo del movimento e all’equilibrio, e svolge anche funzioni in ambito cognitivo e comportamentale. Non significa che sia stato individuato un farmaco contro l’autismo perché “l’effetto è mediato da un tipo di cellule del sistema nervoso centrale (microglia), che si occupano della difesa immunitaria del tessuto nervoso”. Sono una sorta di spazzine dei fenomeni infiammatori nel cervello. “Se viene somministrata la N-acetilcisteina, la microglia comincia a lavorare meglio, svolgendo la sua funzione di riparazione e di riduzione del danno infiammatorio”, sintetizza Bozzi.

Nuove prospettive nella comprensione delle basi biologiche dell’autismo

Secondo il gruppo di ricerca, che ha presentato il proprio  lavoro “The interplay between oxidative stress and inflammation supports autistic-related behaviors in Cntnap2 knockout mice” in  un articolo pubblicato sulla rivista “Brain Behavior and Immunity“, ciò che è emerso “apre nuove prospettive nella comprensione delle basi biologiche dell’autismo, suggerendo che la vulnerabilità genetica e il bilanciamento tra stress ossidativo e infiammazione possano giocare un ruolo chiave nei disturbi dello spettro autistico”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”