Salute 7 Marzo 2025 16:28

Alzheimer, ecco perché le donne sono più a rischio: “Svelato legame con la menopausa”

Due studi mostrano un accumulo eccessivo della proteina tau, una con-causa della formazione delle placche cerebrali tipiche dell' Alzheimer, in donne in menopausa precoce e in terapia ormonale
Alzheimer, ecco perché le donne sono più a rischio: “Svelato legame con la menopausa”

La demenza di Alzheimer rappresenta il 54% di tutte le demenze ed è maggiormente frequente tra gli ultrasessantacinquenne e tra le donne (dati Iss). Ma se la maggiore incidenza nel primo caso può essere associata ad un peggioramento delle condizioni di salute come conseguenza dell’età che avanza, nel secondo la spiegazione non è cosi scontata. Ora, due nuove ricerche scientifiche fanno luce proprio su questo aspetto: il morbo di Alzheimer sarebbe legato, direttamente e indirettamente, anche alla menopausa.

Due studi, un’unica conclusione

L’aumento dei fattori di rischi legati all’Alzheimer è stato associato sia ad una menopausa anticipata, che all’uso di terapie ormonali successive al climaterio. In entrambe le analisi – quindi sia nella donne con menopausa precoce che tra quelle in terapia ormonale – è emerso un accumulo eccessivo della proteina tau che con la proteina amiloide, è una con-causa della formazione delle placche cerebrali tipiche dell’ Alzheimer. Placche che irrigidiscono i processi cognitivi, deteriorando le capacità mentali.

Il primo studio

La prima ricerca, condotta da Gillian Coughlan del Massachusetts General Hospital e parte dello ‘studio sull’ invecchiamento del cervello’ di Harvard, ha osservato, in un gruppo di donne seguite per quattro anni  e mezzo con l’analisi della’ pet’ (tomografia ad emissione di  positroni) ,un deciso rallentamento cognitivo superiore alla norma nelle donne sotto terapia ormonale e di oltre 70 anni di età. Le pazienti mostravano, inoltre, una forte presenza di  grovigli neurofibrillari di proteina tau nel cervello rispetto alle donne che non prendevano ormoni o non erano ancora settantenni.

Il secondo studio

La seconda indagine – realizzata da Kaitlin Casaletto della University of California di San Francisco – ha identificato una significativa presenza della proteina tau nel cervello delle donne entrate in menopausa precoce, ossia intorno ai 49 anni di media, nonché una danneggiata “integrità delle sinapsi cerebrali”. Anche in questo studio le donne in climaterio anticipato hanno mostrato un declino cognitivo più veloce e ampio delle altre. Entrambi i rapporti sono pubblicati sulla rivista “Science Advances” e non hanno riscontrato invece alcun effetto sulla quantità di proteina amiloide nel cervello nelle donne entrate giovani in menopausa o che prendevano ormoni.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva. La redazione ringrazia tutti i lettori e dà appuntamento al prossimo 25 agosto.
Sanità

Consiglio Superiore di Sanità, si è insediata la nuova squadra

La presidenza al professor Alberto Siracusano. Schillaci: "Il Consiglio Superiore di Sanità rappresenta, da sempre, un pilastro della sanità italiana e un riferimento per tutto il sistem...
Advocacy e Associazioni

Sindrome di Down, si può davvero “eliminare” il cromosoma in più?

Dopo lo studio giapponese che ha rimosso in laboratorio una copia del cromosoma 21, la Down Syndrome Task Force, CoorDown e AIPD spiegano perché non si tratta (ancora) di una cura
Advocacy e Associazioni

Malattie ultrarare, la sfida della SPG50: “L’Italia si prepara ad accogliere la prima terapia genica”

Anche l’Italia, dopo il Canada e la Spagna, si prepara ad accogliere la terapia per la SPG50, una rarissima forma di paraplegia spastica ereditaria, entro la fine dell’anno. In un’in...