Lavoro e Professioni 10 Luglio 2020 09:25

Ddl ex specializzandi, indennizzi solo a chi ha fatto ricorso. Consulcesi: «Tutelare il diritto con le azioni legali»

Il sì bipartisan accelera l’iter per l’accordo transattivo. Anche la FNOMCeO appoggia l’iniziativa parlamentare per i medici specialisti 78-2006. La dottrina conferma il diritto con la pubblicazione del professor Sergio Di Amato sulla rivista della “School of law” della Luiss
Ddl ex specializzandi, indennizzi solo a chi ha fatto ricorso. Consulcesi: «Tutelare il diritto con le azioni legali»

«Un giovane che nel 1980 aveva 25 anni e frequentava la scuola di specializzazione in medicina, oggi di anni ne ha 65. La sua carriera è più vicina alla pensione, nonostante questo egli ancora non ha visto riconosciuto il suo diritto a ricevere un compenso congruo per la formazione post laurea specialistica, dopo oltre 40 anni. In più, durante questi mesi di Covid-19 ha lavorato, esponendosi ad un rischio alto di contagio. Qualcuno è addirittura morto senza vedere il diritto riconosciuto»

È così che Massimo Tortorella, presidente Consulcesi, il network legale che ha portato avanti migliaia di battaglie legali per i medici, commenta i due Disegni di Legge (n.1802 e n.1803) presentati al Senato mettendo in evidenza che: «In un passaggio dei due Ddl, nell’articolo 1, è esplicitato il riconoscimento del diritto solo a chi ha presentato ricorso. Visto che il provvedimento è a un passo dall’ attuazione, dopo il sì di 29 senatori firmatari – prosegue Tortorella – è importante che ora i medici che non lo hanno ancora fatto formalizzino il ricorso per ottenere l’indennizzo che gli spetta».

IL CASO

Sono circa 120mila i medici in Italia cui è stato negato il diritto a ricevere il congruo riconoscimento economico durante la scuola di specializzazione in Medicina frequentata tra il 1978 ed il 2006. Lo Stato italiano si è infatti adeguato solo a partire dall’anno accademico 2006/07 alle direttive comunitarie in materia (75/362/CEE, del Consiglio, del 16 giugno 1975, 75/363/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, e 82/76/CEE del Consiglio, del 26 gennaio 1982). Il diritto è stato riconosciuto, e continua ad esserlo, da parte di numerosi Tribunali e Corti italiane, accogliendo i ricorsi delle azioni collettive promosse da Consulcesi.

LA SOLUZIONE

La soluzione definitiva arriva ora con i due Ddl n.1802 e n.1803 presentati dalla senatrice Maria Rizzotti: un accordo transattivo per il riconoscimento economico dovuto di diritto ai medici. Proprio a causa dell’ingente esborso monetario ai danni dello Stato dei ricorsi agli ex specializzandi, è ampio il consenso intorno ai Ddl, con supporto bipartisan di ben 27 senatori di maggioranza e opposizione. Anche la FNOMCeO si è pronunciata, facendone una questione di buon senso, invitando ad approvare i provvedimenti e a individuare le risorse necessarie per chiudere l’annosa questione. «Si tratta di giustizia nei confronti di tanti colleghi che potrebbero vedere finalmente riconosciuti i loro diritti e sanata una disparità di trattamento – spiega il Presidente Filippo Anelli -. E anche di una questione di buon senso, perché le transazioni previste dai provvedimenti eviterebbero allo Stato esborsi ben maggiori e forse insostenibili. Sarebbe, infine, un segnale concreto di sostegno ad una categoria che ha pagato un prezzo molto alto durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19».

LA PUBBLICAZIONE INTERNAZIONALE

Una questione che è diventata anche oggetto di studio all’Università LUISS di Roma, con una pubblicazione a firma del professor Sergio Di Amato, già presidente della Terza Sezione civile della Corte di Cassazione, che analizza in diversi punti il principio della responsabilità dello Stato italiano per la violazione del diritto comunitario. L’articolo con il titolo “La responsabilità dello Stato italiano per l’inadempimento degli obblighi europei in tema di formazione dei medici specialisti” è stato pubblicato sul primo numero della rivista della “School of Law” ed è già disponibile sull’area riservata del sito Consulcesi andando a completare un percorso avviato con il corso di Alta Formazione sul tema e la presentazione di uno studio sulle violazioni delle direttive comunitarie, tra cui appunto quella legata ai medici specialisti 78-2006.

Per questo Consulcesi, nell’ambito della sua attività di difesa della categoria, oltre a portare avanti la campagna #RimborSì per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’ingiustizia subita da questi professionisti, ha messo a disposizione un servizio di consulenza gratuita per avere informazioni dal punto di vista legale sulla possibilità di intraprendere un’azione legale, contattando l’800.122.777 oppure direttamente attraverso il sito www.consulcesi.it.

 

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