22 Novembre 2016 12:28

Ma allora questa assicurazione medica presto non sarà più obbligatoria?

Ma allora questa assicurazione medica presto non sarà più obbligatoria?

Sono un giovane neurochirurgo a contratto presso un’azienda sanitaria pubblica del centro Italia.

All’inizio della collaborazione sono stato “invitato” dalla direzione della struttura a fornirmi di una polizza di responsabilità professionale personale. Non trascuro di precisare che questo adempimento mi costa una somma che incide sensibilmente sul mio compenso.

Qualche giorno fa ho letto un titolo di un articolo apparso su una pubblicazione del mio settore che recitava più o meno in questo modo: “L’obbligo della polizza di responsabilità medica non è più vigente”.

Sarebbe veramente una bella notizia per me e per il mio bilancio economico! Ma la notizia è vera? Ed in questo caso, è già applicabile?  Sono molto interessato perché la mia polizza scade proprio il 31 dicembre prossimo e sarei lieto di risparmiare la somma del relativo premio!

Può chiarirmi la situazione? Grazie

RISPOSTA

La verità sta nel mezzo, come spesso accade!

Il titolo che lei ha letto, probabilmente senza approfondire il testo del relativo articolo, si riferisce alle proposte contenute nel Disegno di Legge Bianco – Gelli.

Questo D.L. affronta una serie complessa di questioni, spesso interdipendenti tra loro. L’illustrazione dell’intero documento prenderebbe assai tempo e comunque non sarebbe molto utile in quanto ci troviamo ancora nella fase della proposta.

Mi limito quindi a tentare di chiarire il punto da Lei sollevato.

La legge istitutiva della obbligatorietà dell’assicurazione dei professionisti non faceva alcuna distinzione tra liberi professionisti, dipendenti e para/dipendenti (tra i quali posso inserire il suo personale status). Prescindendo dal fatto che ancora non esiste un effettivo obbligo di legge per i medici di assicurarsi, le strutture sanitarie, pubbliche e private, attualmente stipulano polizze di assicurazione a copertura della responsabilità aziendale e di quella dei loro dipendenti (i dipendenti vengono assicurati in forza di CCNL ed anche di leggi dello Stato per quanto riguarda i sanitari della P.A.). Conseguentemente i sanitari c.d. a partita Iva rimangono di norma esclusi dalla copertura assicurativa e sono soggetti al rischio dell’azione di rivalsa per i risarcimenti dovuti a loro responsabilità. Questo è il motivo per il quale le aziende sanitarie, al fine di garantirsi in maniera completa, richiedono al sanitario collaboratore di stipulare una loro polizza personale.

Il disegno di legge interviene su questo aspetto in maniera determinante statuendo due regole molto innovative: in primo luogo le strutture sanitarie devono dotarsi obbligatoriamente di un’assicurazione di responsabilità ovvero di altro strumento di autotutela; in secondo luogo le coperture assicurative delle strutture devono comprendere la responsabilità personale di tutti coloro che operano a quasi titolo all’interno e nell’interesse delle medesime ( compresi quindi i semplici collaboratori non dipendenti). Questi sanitari saranno esclusivamente esposti ad un’azione di rivalsa nel caso di loro accertata colpa grave con un limite non particolarmente elevato (tre volte il loro stipendio o emolumento annuo). I medici che operano presso le strutture avranno soltanto l’obbligo di coprirsi questa eventualità. Rimarrà invece fermo l’obbligo di assicurazione “estesa” per i medici liberi professionisti che non operano presso le strutture.

Come vede la buona notizia è confermata! Il suo premio di assicurazione presumibilmente si ridurrà sensibilmente (da migliaia di euro a qualche centinaia di euro).

Il disegno di legge interviene a mio parere molto opportunamente ristabilendo equità di trattamento tra gli operatori sanitari e prendendo coscienza della effettiva articolazione delle responsabilità personali ed organizzative all’interno di ogni struttura sanitaria.

Ma il discorso ci porterebbe lontano costringendoci a scrivere di tutti gli aspetti del disegno di legge, attualmente licenziato anche dalla commissione del Senato e che auspicabilmente potrà diventare legge dello Stato entro quest’anno. Sarà per la prossima volta!

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