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Prevenzione 30 Maggio 2019

Ipertensione arteriosa: cosa cambia nelle nuove linee-guida? La parola al cardiologo

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie. È uno dei maggiori fattori di rischio di malattie cardiovascolari (angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebrale). Di conseguenza, è importante individuarla e curarla. Esistono dei fattori che predispongono alla pressione alta: familiarità, età, sovrappeso, fumo, diabete, alcol e stress. Una volta effettuata la diagnosi, anche se […]

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie. È uno dei maggiori fattori di rischio di malattie cardiovascolari (angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebrale). Di conseguenza, è importante individuarla e curarla.

Esistono dei fattori che predispongono alla pressione alta: familiarità, età, sovrappeso, fumo, diabete, alcol e stress. Una volta effettuata la diagnosi, anche se si prevede il ricorso a farmaci, è necessario iniziare con un cambiamento nello stile di vita. La scelta del tipo di antiipertensivo da utilizzare viene fatta dal medico sulla storia del paziente. Negli ultimi tempi, sta cambiando l’approccio terapeutico: ne abbiamo parlato con Giuseppe Pannarale, Professore di Cardiologia alla Sapienza di Roma.

LEGGI ANCHE: IPERTENSIONE. IL CARDIOLOGO: «CEFALEA, VERTIGINI, SENSO DI SBANDAMENTO E AFFANNO: ATTENZIONE A QUESTI SINTOMI»

Professore, parliamo di ipertensione arteriosa: cosa si deve cambiare?

«Cambia radicalmente l’approccio. Per quanto riguarda i limiti, perché una volta che si interviene terapeuticamente, ma anche con il cambiamento degli stili di vita, bisogna ridurre la pressione – soprattutto per i pazienti al di sotto dei 65 anni – a meno di 130 la massima e a meno di 80 la minima, anche valori inferiori se tollerati. Si tratta di pazienti con aspettativa di vita lunga, ed è importante per un fattore di rischio cosi gravoso come l’ipertensione riuscire a normalizzare i valori e non solo ridurli. Per quanto riguarda la terapia antiipertensiva, c’è stato un cambio nell’approccio terapeutico: la monoterapia (un solo farmaco) è stato limitata e di conseguenza si parte direttamente con l’associazione di due farmaci e cioè un bloccante del sistema renina-angiotensina-aldosterone che può essere un ACE inibitore o un sartano, con l’aggiunta, nella stessa compressa, di un calcio-antagonista diidropiridinico».

Qual è la ricetta per tenere bassa la pressione?

«Controllare e mantenere un ideale peso corporeo è molto importante. Anche la dieta e il regime alimentare corretto è fondamentale: ricordo i benefici della dieta mediterranea, povera di grassi saturi e colesterolo cattivo. Ricca di cerali, proteine, pesce, ricca e variata e con un basso contenuto di sodio. Per ciò che riguarda l’ipertensione, è importante non aggiungere mai il sale agli alimenti, anche perché gli alimenti hanno già un loro sapore».

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