Lavoro e Professioni 31 Maggio 2018 11:15

Ex specializzandi, per parere pro veritate la prescrizione non è scattata. Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi: «È il momento giusto per fare causa»

Ecco quanto stabilisce una recente interpretazione giuridica: «Senza normative e sentenze chiare e univoche, la prescrizione ad oggi non è decorsa». Consulcesi: «Pronta nuova azione collettiva, medici fate causa e abbiate fiducia»
Ex specializzandi, per parere pro veritate la prescrizione non è scattata. Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi: «È il momento giusto per fare causa»

Niente prescrizione per la vicenda che vede protagonisti gli ex specializzandi (‘78-‘91) contro lo Stato che non gli ha riconosciuto la corretta remunerazione durante la scuola di specializzazione. La partita si riapre anche grazie ad una recente interpretazione giuridica.

Secondo lo studio «in assenza di sentenze e normative chiare ed univoche sulla posizione dei medici immatricolati dal 1978 in poi, non si è formata la certezza del diritto necessaria per il decorso della prescrizione». Una posizione condivisa e sempre sostenuta da Consulcesi, realtà leader nell’assistenza legale in sanità che ha fatto riconoscere oltre 530 milioni di euro ai medici specialisti. «Un parere molto importante – commenta Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi ai microfoni di Sanità Informazione -, rappresenta la più autorevole, indipendente e credibile conferma della permanenza ancora oggi del diritto al risarcimento per i medici che hanno svolto i corsi di specializzazione dal 1978 e che la prescrizione non è decorsa».

Presidente, si riaprono le cause per gli ex specializzandi: una notizia che probabilmente farà la storia per tanti medici. Per chi si è specializzato tra il 1978 e il 1991, dunque, non è scattata la prescrizione, come sostiene una recente interpretazione giuridica.

«I termini della prescrizione non sono decorsi.  Secondo il parere si può ritenere che la prescrizione decennale sia iniziata a decorrere dal 2011, cioè da quando la Terza Sezione della Cassazione ha delineato in modo completo l’ambito di esercizio del diritto dei medici. Quindi noi invitiamo tutti quei medici, che ancora non lo abbiano fatto, ad attivarsi dinanzi agli organi di Giustizia per richiedere il riconoscimento dei loro diritti e tutti coloro che hanno già un contenzioso in corso (primo, secondo o terzo grado) di perseverare forti anche di una voce più che autorevole dalla loro parte».

LEGGI ANCHE: EX SPECIALIZZANDI, SI RIAPRE TUTTO: «LA PRESCRIZIONE NON È MAI SCATTATA»

Una novità giuridica importantissima ma che non giunge nuova a Consulcesi che ha sempre mantenuto questa linea di pensiero.

«Sempre, sempre mantenuta e sostenuta. A gran voce e con gran forza. Questa è una risposta a chi ingiustamente ne ha sostenuto l’infondatezza, arrivando in qualche caso a denigrare il nostro operato».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.