Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Sesso 24 Maggio 2018

Malattie sessualmente trasmissibili: il peggior nemico delle donne è la Clamidia

«Conoscere il proprio corpo, evitare le malattie sessualmente trasmesse e riuscire ad avere figli il prima possibile». Le regole di Marina Toschi, vicepresidente dell’Associazione Ginecologi Territoriali, per preservare la propria fertilità. Le italiane fanno i figli tardi, più tardi di quasi tutte le altre donne europee. Il primogenito arriva in media verso i trent’anni. Ma […]

di Isabella Faggiano

«Conoscere il proprio corpo, evitare le malattie sessualmente trasmesse e riuscire ad avere figli il prima possibile». Le regole di Marina Toschi, vicepresidente dell’Associazione Ginecologi Territoriali, per preservare la propria fertilità.

Le italiane fanno i figli tardi, più tardi di quasi tutte le altre donne europee. Il primogenito arriva in media verso i trent’anni. Ma non per tutti questo processo è fisiologico e naturale: il 15% delle coppie deve fare i conti con problemi di infertilità.

«Problemi che –  ha assicurato Marina Toschi, vicepresidente di Agite, l’ Associazione Ginecologi Territoriali – in alcuni casi specifici, possono essere evitati rispettano tre semplici regole». Ecco quali. «Il principio numero uno è: conoscere il proprio corpo  – ha detto la dottoressa Toschi – che, per le donne, significa riconoscere le fasi del proprio ciclo mestruale, fin da giovanissime. Oggi, è ancora più semplice ricorrendo alle numerosi applicazioni disponibili su smartphone e pc. Secondo: evitare le malattie sessualmente trasmissibili, utilizzando i profilattici sia maschili che femminili. Anche se i preservativi per le donne sono meno conosciuti di quelli maschili rappresentato un ottimo modo per tutelare la propria salute. Regola numero tre: non andare avanti con l’età, riuscire ad avere figli il prima possibile. Dopo i trent’anni comincia a calare la curva della fertilità, dopo i 35 in maniera drastica».

Per le donne, tra le patologie sessualmente trasmissibili, il vero rivale della fertilità è la clamidia: «È una malattia difficile da diagnosticare, asintomatica: non dà prurito, né perdite, solo a volte è possibile percepire un po’ di dolore. Ma, se non curata, le conseguenze sono devastanti: causa la chiusura delle tube. È diagnosticabile con un tampone cervicale e, in caso di risultato positivo, è necessario intervenire subito con una terapia di coppia. Nelle malattie sessualmente trasmissibili – ha sottolineato Toschi – la terapia deve essere sempre e necessariamente di coppia per evitare il cosiddetto effetto “ping pong”, quel passaggio continuo, da un partner all’altro, della malattia».

Ma utilizzare le giuste precauzioni durante un rapporto sessuale è d’obbligo non solo per mettersi a riparo dalla clamidia, la patologia che più di tutte mette a rischio la fertilità femminile: «non dimentichiamo  – ha detto la presidente di Agite – che l’Hiv ancora esiste. È vero che le terapie attuali ci permettono di vivere una vita intera con questa patologia,  ma tutta la vita si resterà comunque malati. Anche in questo caso l’unica vera soluzione è la prevenzione».

Dai rischi delle malattie sessualmente trasmesse non si salva nessuno: «Bisogna stare attenti tutta la vita – ha specificato Marina Toschi – anche quando crediamo che non sia più necessario. Pensiamo ad esempio alla menopausa: le donne potrebbero essere meno inclini all’utilizzo del preservativo non potendo incorrere in una gravidanza indesiderata. Ma a queste donne ricordo che la loro possibilità di contrarre una qualsiasi delle malattie sessualmente trasmissibili è identico a quello di una ragazza in età fertile. Per questo, non si parla più di fasce di età a rischio, ma di comportamenti a rischio, comportamenti che riguardano qualunque persona, di qualsiasi sesso, genere o età».

Lo scopo non è di allarmare,  piuttosto di informare e sensibilizzare. «Tutti possono avere un comportamento a rischio anche una sola volta nella vita – ha concluso la presidente di Agite – l’importante è rendersene conto e prendere dei provvedimenti immediati. Come? Sottoponendosi a  controlli periodici per ottenere una diagnosi precoce ed eventualmente intervenire con la terapia adeguata».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Cure Palliative. Cure, non un Palliativo”

Per la Giornata delle Cure Palliative, VIDAS lancia una campagna di sensibilizzazione sul valore di queste terapie, accessibili solo a un italiano su tre. La voce è di Elio
di Redazione
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione