Uno studio danese segnala un aumento dell’assunzione di farmaci GLP-1 dopo la gravidanza, in particolare semaglutide, principalmente per finalità di perdita di peso
Perdere peso dopo il parto con i nuovi farmaci anti-obesità sta diventando una tendenza in crescita. A indicarlo è uno studio coordinato dalla University of Southern Denmark di Odense e pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA). I numeri assoluti restano ancora bassi, ma il fenomeno mostra un aumento significativo. I ricercatori hanno analizzato oltre 382 mila gravidanze in Danimarca dal 2018 fino a metà 2024, individuando le donne che avevano ricevuto almeno una prescrizione di farmaci GLP-1 nei sei mesi successivi al parto. Dalla fine del 2021 si osserva una netta impennata per il principio attivo semaglutide. Ne faceva uso poco più di una donna ogni 300 a metà 2022, fino a una su 57 a metà 2024, pari a 464 utilizzatrici su 26.975 parti.
Indicazione principale: perdita di peso
I dati suggeriscono che l’obiettivo principale fosse la riduzione del peso corporeo. Come spiegano i ricercatori, “La maggior parte delle utilizzatrici era in sovrappeso prima della gravidanza e solo il 23% aveva una diagnosi documentata di diabete. Ciò suggerisce che l’indicazione primaria per l’uso fosse la perdita di peso”. Il periodo post-partum è, infatti, una fase di “transizione fisiologica e ormonale” durante la quale la sicurezza del semaglutide è scarsamente documentata. I ricercatori sottolineano inoltre che “i potenziali rischi a breve e lungo termine per il neonato allattato al seno non sono stati sufficientemente studiati” e auspicano ulteriori studi di farmacovigilanza.
Gli esperti invitano alla prudenza
A moderare l’uso dei farmaci GLP-1 interviene anche Marco Marano, responsabile del Centro Antiveleni dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma e membro della Società Italiana di Tossicologia (Sitox): “Queste sostanze sono in aumento negli ultimi tempi e poco si sa sull’effetto che esercitano nelle donne che le assumono nel periodo post partum e anche sui possibili effetti sul neonato durante l’allattamento”. Anche il presidente della Società Italiana di Farmacologia, Armando Genazzani, richiama l’attenzione: “Nella scheda tecnica del farmaco c’è scritto che non dovrebbe essere preso in gravidanza. Viene specificato inoltre che non deve essere utilizzato durante l’allattamento: studi condotti negli animali ci dicono infatti che questo farmaco può passare nel latte materno”. Genazzani precisa tuttavia: “Lo studio scatta una fotografia di quello che sta succedendo in Danimarca. Non ci fornisce però informazioni dettagliate su queste donne: non sappiamo, per esempio, se stavano allattando o meno”.
Fenomeno in crescita, ma sotto controllo medico
Secondo gli esperti, è essenziale monitorare il fenomeno per evitare che l’uso dei farmaci diventi una scorciatoia estetica per la perdita di peso. Come conclude Genazzani, “È importante che l’utilizzo di questi farmaci non diventi un fenomeno estetico e che l’uso avvenga sempre sotto controllo medico”. In attesa di ulteriori studi, la prudenza resta quindi la parola d’ordine, bilanciando le potenzialità dei farmaci GLP-1 con la sicurezza delle neomamme e dei loro bambini.
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