Salute 12 Maggio 2025 11:10

Primi passi, l’età in cui si inizia a camminare è (anche) questione di genetica

Analizzato il patrimonio genetico di oltre 70mila neonati, individuando 11 marcatori associati al momento in cui iniziano a muovere i primi passi
Primi passi, l’età in cui si inizia a camminare è (anche) questione di genetica

C’è chi muove i primi passi quando ancora non ha spento la prima candelina e chi, invece, ha bisogno di molto più tempo per trovare il giusto equilibrio. Che si tratti di bambini ‘precoci’ o meno, il momento in cui si inizia a camminare non dipende solo da fattori ambientali o stimoli esterni, ma anche dalla genetica. La prova è stata descritta in uno studio, il primo nel suo genere, in cui un team internazionale di scienziati ha analizzato il patrimonio genetico di oltre 70mila neonati, individuando 11 marcatori associati al momento in cui iniziano a muovere i primi passi. Fino ad oggi, gli scienziati sapevano che l’ambiente poteva influenzare il momento in cui i bambini cominciano a camminare, in genere tra gli 8 e i 24 mesi, ma le basi genetiche non erano mai state identificate in modo così preciso.

La correlazione tra inizio della deambulazione e Adhd

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Human Behaviour e guidata da scienziati del Regno Unito, rivela che circa il 25% della variabilità tra bambini nel raggiungere questo traguardo dello sviluppo è spiegabile con fattori genetici. Si è inoltre osservato che i geni associati al momento in cui si inizia a camminare sono parzialmente gli stessi coinvolti nello sviluppo del cervello, inclusi quelli che influenzano la conformazione della corteccia cerebrale. Infine, è emersa una correlazione genetica tra un inizio della deambulazione leggermente più tardivo e un minor rischio di sviluppare l’Adhd, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività.

Verso nuove strade per capire lo sviluppo motorio e cerebrale

“I genitori spesso si preoccupano se i figli camminano prima o dopo rispetto alla media, ma questo studio mostra che c’è una forte componente genetica dietro a questa variabilità, e che un inizio più tardivo non è necessariamente indice di problemi”,  afferma Anna Gui, ricercatrice presso l’Università di Roma Tor Vergata e Birkbeck, Università di Londra. Il camminare rappresenta una tappa fondamentale nello sviluppo infantile anche in relazione allo sviluppo neurologico e cognitivo. “I risultati dello studio offrono nuove strade per capire lo sviluppo motorio e cerebrale dei bambini e potrebbe aiutare a migliorare il sostegno per chi presenta disturbi del movimento o dell’apprendimento”, conclude Angelica Ronald, docente di  Psicologia e Genetica presso l’Università del Surrey e coautrice dello studio.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Prevenzione è Salute”: educazione e controlli gratuiti per cittadini e comunità

La prevenzione come frontiera della salute pubblica: dalla prevenzione cardiovascolare, cardiometabolica e femminile, alla promozione di stili di vita sani e screening gratuiti. Con la campagna nazion...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

FoAIRC: via a “I Giorni della Ricerca”. Mattarella: “Nuove terapie hanno aperto strade alla vita”

Si è tenuta questa mattina a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  l’annuale cerimonia dedicata a I Giorni della Ricerca di Fondazione AIRC
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio