Nutri e Previeni 18 Maggio 2016 10:47

Troppe patate nel piatto aumentano rischio ipertensione

Troppe patate nel piatto aumentano rischio ipertensione

patateSe vi piacciono tanto le patate state attenti a non mangiarne troppe: uno studio suggerisce, infatti, un legame tra eccessivo consumo di patate e rischio di ipertensione. La ricerca è stata condotta dall’ospedale Brigham and Women in collaborazione con la Harvard T.H. Chan School of Public Health a Boston e pubblicata sul British Medical Journal.

Lo studio
Lo studio ha coinvolto decine di migliaia di persone tutte con pressione del sangue normale all’inizio della ricerca. Gli epidemiologi hanno analizzato il diario alimentare dei partecipanti e visto quale fosse il consumo di patate di ciascuno. E’ emerso che coloro che consumavano 4 o più porzioni di patate a settimana (cucinate nei modi più disparati, da lesse a fritte o al forno) avevano un rischio dell’11-17% maggiore di ammalarsi di ipertensione nel corso degli anni rispetto a chi si limitava a un consumo moderato (non più di una volta al mese) di questo alimento. Infine, spiega Lea Borgi che ha diretto il lavoro, “abbiamo visto che se un partecipante sostituiva a una porzione di patate una verdura non contenente amidi, il suo rischio di ipertensione si riduceva”.

Articoli correlati
Coronavirus, non solo Trump: tutti i leader “nemici degli scienziati”
Il caso Modi (India), Bolsonaro (Brasile) e Johnson (UK) al centro dell’editoriale del British Medical Journal
di Tommaso Caldarelli
E se il nuovo coronavirus non fosse così nuovo?
Emergono alcuni studi che mostrano una risposta immunitaria in pazienti non toccati dal Covid-19. Alessandro Sette (La Jolla Institute, California): «Si tratta di linfociti T e questo non basta, non si è immuni»
di Tommaso Caldarelli
Fatica, dolore e sintomi dopo Covid-19: è malattia cronica?
Paola Pisanti (Ministero della Salute): «Molti rimangono affetti in maniera subacuta, serve un SSN attento alle cronicità»
di Tommaso Caldarelli
Chi sono i bambini che si ammalano gravemente di Covid-19
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal individua due ceppi gravi: sindrome respiratoria acuta e sindrome infiammatoria multisistema, che si manifesta similmente alla sindrome di Kawasaki. Le caratteristiche e i sintomi variano. In comune le comorbilità neurologiche
Due metri di distanza da soli non bastano per non prendere Covid-19. Lo dice uno studio del BMJ
Secondo la ricerca di Oxford non sempre il distanziamento deve attenersi a 1 o 2 metri. Con le influenze ambientali in alcuni contesti il rischio è maggiore, in altri minore. L'invito a rielaborare i parametri per favorire un ritorno alla normalità
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.